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Gli ultimi tre o quattro giorni in casa Milan sono stati fortemente caratterizzati da notizie riguardanti capitani (o presunti tali). Mi riferisco (in ordine di importanza e di dispiacere) alle vicende legate al gran rifiuto di Maldini agli incarichi proposti dalla nuova proprietà cinese e all’infortunio di Montolivo in nazionale durante la partita contro la Spagna.

Paolo Maldini rappresenta per tutti i Milanisti (ad eccezione forse di qualche curvaiolo ortodosso) e per tutti gli appassionati di calcio un emblema del Milan. Impossibile non associarlo ai colori rossoneri. Provate per un secondo a chiudere gli occhi e a immaginarlo a correre sulla fascia  con la maglia nerazzurra dell’Inter, quella “blanca” del Real Madrid, o blugrana del Barcellona. Ci siete riusciti senza storcere il naso? No, vero? Il massimo della concessione mentale è quello della maglia azzurra della Nazionale Italiana di calcio. Il suo essere rossonero è talmente permeato nella nostra mente e in quella degli appassionati di calcio che fa di lui un simbolo incontestualizzabile in qualunque altra società calcistica, cosa che la dice lunga sulla sua importanza.


maldini-milan
In sostanza Maldini ha scelto di rifiutare con decisione l’offerta della nuova proprietà asiatica del Milan (closing permettendo) perché “Mi è stato proposto il ruolo di Direttore Tecnico, prima di me è stato ingaggiato un Direttore Sportivo di fiducia dell’Amministratore Delegato, quindi, secondo l’organigramma societario che mi è stato presentato, avrei dovuto condividere qualsiasi progetto, acquisto o cessione di calciatore con il mio parigrado DS. A mia precisa domanda su cosa sarebbe successo in caso di disaccordo, mi è stato detto dal Sig. Fassone che avrebbe deciso lui. Detto questo, non credo ci fossero le premesse per un team vincente. Io ho fatto parte di Squadre che hanno fatto la storia del calcio e so che per arrivare a quei risultati ci deve essere una grandissima sinergia tra tutte le componenti societarie, investimenti importanti e ruoli ben definiti. Le ultime stagioni del Milan con il doppio Amministratore Delegato e ruoli sovrapposti dovrebbero essere d’insegnamento. Naturalmente mi sarei dovuto prendere, agli occhi dei tifosi, della stampa e della proprietà, tutta la responsabilità della parte sportiva, con la possibilità di essere escluso da ogni potere esecutivo“. In buona sostanza, Paolo non si è reso disponibile a ricoprire un ruolo in prima battuta poco chiaro, con molte zone d’ombra sulle responsabilità esecutive, e soprattutto ha rifiutato il fatto di dover mettere la faccia senza che però la situazione e le scelte dipendessero da lui. Credo, a mio parere, che sia una cosa piuttosto condivisibile e con grande dispiacere non posso che accettare la sua scelta. Mi sarebbe piaciuto parlare del Milan nelle interviste ai dirigenti a fine partita in campionato o in Champions. Mi sarebbe piaciuto rivederlo in giro a Milanello, soprattutto per riportare un pochino di valori andati perduti in uno spogliatoio da troppi anni ormai popolato da cazzoni, da montati e smidollati. Ma pensandoci bene capisco che non posso pensare che uno come lui si riduca a fare il ruolo del papà severo con i ragazzini. A presto Paolo.

montolivo-463662Altro discorso riguarda Riccardo Montolivo, il capitano nominato senza meriti dal duo Berlusconi – Galliani. La sua assenza prolungata dai campi, al di là dell’umano dispiacere che si dovrebbe provare come minimo sindacale, non può che – parere personale – giovarci a livello tecnico. Sono ormai anni che Montolivo gioca titolare davanti alla difesa, con partite che più di una volta ci hanno fatto tirare giù tutti i santi del calendario. Aperture sbagliate, appoggi fuori misura, palle perse e tiri in cui la traiettoria della palla ricordava molto il volo di una busta dell’umido calciata da sotto. Ma la cosa più importante è che questo infortunio potrebbe costringere ad accelerare le operazioni di mercato a centrocampo, vero e proprio handicap (insieme al dramma dei terzini) del Milan da diversi anni.

40 commenti su “Capitani e capitani

  1. beh, anch’io sono più vicino alle tue conclusioni che a quelle di Darko nel post precedente. Mi spiace non abbia accettato, ma sono sopravvissuto a situazioni ben peggiori.

    In questa occasione Maldini ha solo detto no ad una proposta, nulla sposta o cambia ciò che lui rappresenta per il Milan.

  2. Il centrocampo dovrà essere rivoluzionato e Montolivo panchinato, questo è certo, al di là dell’infortunio. Promozione di Locatelli a titolare, a meno che non si riveli un flop tipo Cristante, ma questo dovrà essere dimostrato da almeno una trentina di partite di prova; poi ci vogliono i maledetti soldi in quel settore, e tanti, da lì non si scappa, due acquisti di qualità dovrebbero essere sufficienti. In difesa, in attacco e in panchina non siamo a posto così, ma c’è meno urgenza. Poi ci sarà da resistere agli attacchi a Gigio accontentando Raiola — e non sarà semplice. Da queste cose vedremo di che pasta sono fatti Fassone e la nuova proprietà, non dal rifiuto di Maldini.

    Su Paolo invito a leggere l’intervento di Darko nel post precedente. Non del tutto da me condivisibile per la durezza nei confronti di Maldini, perché non tiene conto del fatto che è quasi impossibile per uno con quella storia e quella personalità accettare che ci sia qualcuno con cui condividere le proprie scelte e qualcun altro che possa anche non accettarle. Ma un punto di vista, quello di Darko, rispettabile e interessante.

    E sempre su Paolo, i titoli odierni della Gazza e di altri quotidiani sono la conferma di ciò che era ampiamente prevedibile. Cioè, far passare la frase “non credo ci fossero le premesse per un team vincente”, con chiaro riferimento alle sovrapposizioni di ruoli nello staff dirigenziale, per “dico no al Milan perché il progetto non è vincente”, con il chiaro intento di far credere a un giudizio sul progetto Milan in generale, è malafede. O analfabetismo funzionale, ma ne dubito.

  3. Caro Marcovan, i congiuntivi sono da sempre il primo limite della grammatica italiana…
    Qualcuno si è confuso tra “ci fossero” e “ci siano”… questione di tempi.
    Se posso fare un appunto, non mi è piaciuto il mezzo del comunicato. Usare facebook come un Ruiu qualunque…

  4. Post ineccepibile. Concordo su tutto. Il post di Darko non mi trova d’accordo, e spiego:
    1)non credo che Maldini non accetti qualcuno con cui condividere idee e scelte, in una società il fatto che le aree decisionali non siano bene definite può essere un bel problema, soprattutto se la sovrapposizione di ruoli è studiata a tavolino per stoppare le iniziative altrui ( e succede). Non voglio dire che sia così, ma il buon Paolo evidentemente non ha voluto correre il rischio.( prendiamo Maldini per l’immagine, perchè tanto se le sue scelte non ci convincono l’ultima parola è la mia)
    2) mettiamo che il punto 1 non esiste e che non è un qualcosa di deciso a tavolino, un conto è avere l’ultima parola sulla parte economica ( il tal giocatore non lo compriamo perchè costa troppo), un conto è un AD che ha l’ultima parola dal punto di vista tecnico ( Il tal giocatore nonlo compriamo perchè dal punto di vista tecnico sono d’accordo con Mirabelli e non lo ritengo utile). ecco, l’ingerenza di un Ad nel settore tecnico NON DEVE ESISTERE.

    Altrimenti non si chiama AD ma si chiama ADRIANO GALLIANI.

  5. Io dal comunicato (su facebook… ma che diamine) di Maldini deduco che la proposta sia stata proprio quella di un ruolo DIVERSO da quello di Mirabelli.
    Il che mi pare assolutamente corretto: ognuno si fa il suo.
    Deduco che Maldini volesse essere AL POSTO di Mirabelli (e non AL FIANCO), da due passaggi:

    secondo l’organigramma societario che mi è stato presentato, avrei dovuto condividere qualsiasi progetto, acquisto o cessione di calciatore con il mio parigrado DS.

    e

    Io ho fatto parte di Squadre che hanno fatto la storia del calcio e so che per arrivare a quei risultati ci deve essere una grandissima sinergia tra tutte le componenti societarie, investimenti importanti e ruoli ben definiti. Le ultime stagioni del Milan con il doppio Amminstratore Delegato e ruoli sovrapposti dovrebbero essere d’insegnamento.

    Lui sostiene che il Direttore tecnico faccia il calciomercato, e non gli sta bene condividerlo col Direttore Sportivo, che in qualsiasi squadra (escluso il Milan) fa il mercato.

    La mia idea è che Paolo non abbia capito una cosa fondamentale: il Milan sta diventando una società calcistica NORMALE.
    Il Milan che conosce lui è quello con un mecenate (Silvio) che mette i soldi e si immischia nella formazione, un amministratore delegato, Galliani, che decide tutto (dallo stile delle maglie al calcio mercato), e un direttore generale, Braida, che per 25 anni para il culo a tutti salvo poi andarsene per stanchezza.
    E’ sempre mancato un direttore tecnico perché abbiamo avuto allenatori-totem (Sacchi, Capello, Ancelotti) per lunghi periodi: l’assenza si è vista, date le palate di merda sugli altri (Tabarez, Terim, Allegri, Zaccheroni, Seedorf, etc).

    Quindi, credo io, Maldini voleva un ruolo alla Braida.
    E questa cosa non è possibile, perché quel Milan è finito. Maldini rappresenta quella “famiglia Milan” che finché si è vinto e tutti remavano nella stessa direzione si è rivelata fantastica e vincente, ma che alle brutte si è disciolta (Silvio se ne è fottuto, Braida se ne è andato, Ancelotti pure, Galliani è impazzito…).

    Gli investitori cinesi hanno preso il milan per fare business. E una società seria che fa business, ha bisogno di un management serio, moderno, chiaro.
    Un amministratore delegato, Fassone, che risponde alla proprietà: se il bilancio è negativo, se i risultati non arrivano (e quindi cala l’immagine), se non vendiamo le magliette, risponde Fassone.
    Fassone deve far stare su il fatturato. Deve avere un bilancio positivo. Punto.
    Il core-business del Milan, è, ovviamente, il risultato sportivo. Non sei famoso, non vendi le maglie, se non vinci.
    La vittoria è il prodotto finito dell’azienda Milan, è ciò che fa guadagnare la baracca.
    Non è più il passatempo con tornaconti politici di un ricco magnate.

    Maldini può inserirsi in questo contesto se capisce queste logiche. Se non le capisce (e come può capirle? non è un manager, è un calciatore!) non può far parte di questo Milan che si preannuncia moderno.
    Per questo la risposta di Sino-Europe mi è piaciuta: abbiamo un progetto, se ci stai bene, se no grazie e ciao.
    Sono segnali di una società che è pronta. Organizzata.
    E finora ha tutto sottotraccia, senza clamori. Come è giusto che sia: non vedo perché un nuovo competitor sul mercato (ovvero i cinesi nel calcio europeo) debba mettersi a rivelare le proprie strategie (di fatto, segreti industriali) prima del tempo.
    In questo contesto, la prosopopea di Maldini, che tra le righe accusa la nuova dirigenza di essere “manipolatori del pensiero” lascia decisamente il tempo che trova.

    Sia chiaro, il mio giudizio sul Maldini dirigente si limita a questo comunicato, perché di fatto, dopo il ritiro, è sparito.
    Ma mi stupisco di quanta gente gli dia fiducia cieca, solo perché ha avuto una carriera calcistica strepitosa.
    Dice Betis: non posso pensare di vederlo fare solo il papà dei ragazzini in spogliatoio.
    Beh, quello ha dimostrato di saperlo fare. Tutto il resto no.
    E se io avessi 800 milioni di euro da spendere nel Milan, e volessi Maldini in squadra, gli farei fare quello che ha dimostrato di saper fare.

    Traggo un altro paio di deduzioni:
    Maldini nelle vesti di DS sarebbe stato a tutti gli effetti una scommessa, che la nuova dirigenza non ha voluto fare.
    Mi aspetto quindi che la stessa politica di principio sarà attuata nel momento di scegliere i calciatori e gli allenatori.
    Anche perché, la storia ce lo insegna, puoi vincere le scommesse Sacchi e Capello, e puoi perdere le scommesse Inzaghi e Brocchi.
    Mi aspetto che i cinesi diano mandato di spendere bene i loro soldi, comprando ragionevolmente il meglio.

    Forse sono ottimista, ma credo che questi qui vogliano veramente riportarci in 3-4 anni sul tetto d’Europa.
    Magari succede.
    Magari avremo nuove leggende da affiancare a Maldini, a Baresi, a Rivera.

    (Rivera… i più vecchi se lo ricorderanno quando era vicepresidente del Milan di Colombo, quello stesso Milan che finì in B due volte…)

  6. “Io direttore tecnico? Sì, ma cosa vuol dire? Mi hanno prospettato una struttura con Fassone a.d., io direttore tecnico e Mirabelli direttore sportivo. Ma il punto è: cosa farò? Io e Mirabelli dovremmo gestire la parte sportiva, ma se c’è una differenza di vedute chi decide? Non posso avere un ruolo a metà con un’altra persona. Mi sembra inevitabile affrontare subito il problema. …………. allo stato attuale i ruoli rischiano di sovrapporsi su tante cose…”
    tratto dall’intervista sulla GAzza.
    chiaramente Mirabelli e Maldini, a detta di quest’ultimo, avrebbero dovuto condividere decisoni di tipo tecnico ( acquisto, cessione di giocatori) con in caso di divergenza l’ultima parola ( elo si evince dal comunicato ultimo) a Fassone. “A mia precisa domanda su cosa sarebbe successo in caso di disaccordo, mi è stato detto dal Sig. Fassone che avrebbe deciso lui”.

    Quando un AD si prende la briga di fare le veci del ds o del dt , dando l’ultima parola, è QUELLA SI E’LA GESTIONE “FAMILIARE”.

    In una gestione ” professionale” secondo me i ruoli sono definiti, ognuno si assume determiante responsabilità , i ruoli non possono essere svuotati, non esiste che un AD prende le decisioni per un responsbile vendite o un responsabile marketing o acquisti…,l’AD fa l’Ad.
    A fine anno si fanno i conti, chi ha saputo lavorare va avanti chi non ha saputo lavorare va a casa ( come è successo alla juve del dopo calciopoli).

    Ribadisco che se come si deduce Fassone avrebbe avuto , nel nuovo organigramma la possibilità di porre un veto di natura tecnica su un eventuale disaccordo, allora si prospetta per fassone la figura di un AD alla Galliani, personalmente non è quello che spero per il Milan.

  7. Ps. sulla bontà del progetto china e sul fatto che ” non ti sta bene? tanti saluti”, nulla da dire.

  8. Totalmente d’accordo con Darko, sia qui che sul post precedente.
    La storia di Maldini calciatore non si discute ma quella da ex calciatore? Cioè, di quale storia parliamo?
    Sinceramente i curricula di Fassone e Mirabelli come manager mi sembrano molto più convincenti di quello di Maldini.

    Gli era stato chiesto di fare da trait d’union tra il cda e “le” squadre (comprese quelle del settore giovanile) ma a lui questo profilo non interessa.
    Ci sta.
    Un uomo di quasi 50 anni, con grandi capacità economiche, ha tutto il diritto di scegliersi il lavoro che preferisce.
    Però non bisogna spacciarla per una decisione presa “per il bene del Milan”.

  9. @Ec: io non vedo nessun potere di veto da parte dell’AD ma solo la possibilità di intervenire in caso di disaccordo tra i due manager

  10. Beh sì… come ho già detto, in questa vicenda sono comprensibili sia il punto di vista di Paolo sia quello di Fassone. Il primo perché l’uomo, con la sua storia, sua e della famiglia, con il suo carattere, non poteva andare contro la propria natura. Il secondo perché, come giustamente sostiene Darko, le società di calcio moderne funzionano così e non ci si poteva muovere in altro modo. Due punti di vista onestissimi, ma purtroppo inconciliabili fra loro.

    E no, non è stata una decisione, quella di Maldini, presa “per il bene del Milan”, ma per il suo. Cosa giustissima peraltro, basta ammetterlo.

    A parte la durezza nei riguardi del Capitano, mi trovo molto vicino alle posizioni di Darko.

  11. EC, aggiungo elementi di valutazione, così, tanto per ragionare insieme.

    Il fatto che sia il Direttore Sportivo a fare il mercato, mi pare che sia pacifico e chiaro a tutti.
    Se Maldini, che supponiamo sia il direttore tecnico, in virtù del suo nome, o della sua abilità, riesce a intavolare una trattativa di mercato, mi pare ovvio che debba condividerla col direttore sportivo.
    Se poi Maldini è convinto della bontà dell’operazione, e non riesce a convincere Mirabelli, ha facoltà di rivolgersi al capo che si riserva l’ultima parola.
    Per come la vedo io, a Maldini è stato riservato un ruolo di DT con fin troppa libertà.

    Diamo per scontate alcune cose: la società, nella fattispecie AD e i due Direttori, decide l’indirizzo della squadra, stabilendo a grandi linee come ottenere la vittoria.
    Si può scegliere di rimandare il risultato e investire pesante sul vivaio, si può scegliere di spender tutto subito e puntare al dream team ogni anno (Tipo Real), si può scegliere un allenatore molto tecnico (ancelotti), o uno molto carismatico (mourinho), e dare una prima impronta.
    Su questo poi si costruisce la squadra, e quindi si fa già la prima scrematura, e si stabilisce se comprare Romagnoli o Sergio Ramos, se puntare su Locatelli o andare su Fabregas.
    Queste sono decisioni che in una società normale si prendono subito, e insieme.
    Immagino che un planning che inizi a dicembre sarà concretizzato a giugno.

    Stabilito questo, Mirabelli e Maldini possono individuare, separatamente o di concerto, alcuni giocatori funzionali al progetto tecnico.
    Mirabelli può dire “oh Paolo, prendiamo Balotelli, è forte, costa poco, ci serve una punta”.
    Maldini può dire “no, è un cretino, non conviene, piuttosto prendi Immobile”.

    fin qui tutto ok

    Mirabelli dice “Ok, gli faccio un triennale a 2 milioni l’anno”.
    Maldini dice “no, fagli un biennale a 3 milioni”. E questi, per dire, sono cazzi del direttore sportivo e non di quello tecnico.

    Oppure Mirabelli dice “no, voglio Balotelli perché sa fare gol da 30 metri”.
    Maldini risponde “si ma Immobile ti fa 20 gol all’anno, segna di testa e di piede, calcia le punizioni ed è titolare in nazionale”. E questi sono cazzi del direttore tecnico.

    In nessuno di questi due casi deve intervenire Fassone: nel primo, decide Mirabelli. Nel secondo, decide Maldini.
    Se l’altro è convinto della sua idea, allora si coinvolge il capo, il quale ragione non secondo la sua logica settoriale, ma avendo la visione di insieme: per questo il capo è lui, e non Mirabelli e Maldini.

    Il capo, in quanto tale, essendo amministratore delegato (che è un ruolo OPERATIVO, non di rappresentanza come il presidente), può decidere su tutto.
    E’ il capo, punto.
    Poi è ovvio che il capo decide solo a livello macroscopico, non fa la formazione per intenderci. Magari interviene perché l’operazione in questione è fuori budget, e stabilisce che ok si può fare il fuori budget, oppure no non si può fare.
    Ma è il garante del rispetto dei ruoli e dell’indirizzo che la società si è data.

    Io non deduco, da nessuna delle parole di Maldini, il fatto che Fassone si sia arrogato un diritto di veto di natura strettamente tecnica.
    Nè deduco, d’altro canto, che Maldini abbia preteso di decidere solo dal punto di vista tecnico, anzi, lui parla di esser coinvolto in acquisti e cessioni e si ritiene doppione del DS, quindi dà per scontato di mettersi a fare trattative, prezzi, contratti.

    Ricordiamoci infine che abbiamo sentito una sola campana, quella di Maldini. Che nelle interviste e dichiarazioni rimane volutamente GENERICO.

    Ma il punto è: cosa farò? Io e Mirabelli dovremmo gestire la parte sportiva, ma se c’è una differenza di vedute chi decide?

    secondo l’organigramma societario che mi è stato presentato, avrei dovuto condividere qualsiasi progetto, acquisto o cessione di calciatore con il mio parigrado DS

    che significa “gestire la parte sportiva”? Immagino che lui abbia ricevuto dei compiti dettagliati. O forse gli è stato presentato solo l’organigramma societario, come dice, e non ha capito bene cosa significa il ruolo che gli han proposto.
    Maldini è stato intempestivo. E ha chiaramente toppato l’intervento pubblico, col doppio danno verso se stesso e verso il Milan che dice di amare tanto a prescindere.
    Bene han fatto i cinesi a non insistere: se il buongiorno si vede dal mattino, preferisco un altro DT.

    ps: piccola precisazione. Non sono un curvaiolo, non odio Maldini, è il simbolo del Milan con cui sono cresciuto, è la mia bandiera, il mio eroe, quando ha alzato due volte la coppa, le sue mani erano le mie. Essere manager però è un’altra cosa. In fondo, nel mio piccolo e nel mio ambito, è il mio mestiere, so di cosa parlo.

  12. E a conferma di quanto sia urgente una società che si faccia sentire, ecco Squinzi che a distanza di quasi due settimane martella ancora: “Ci mancano 6 punti, tre persi con la posta certificata e tre con un arbitraggio molto discutibile con il Milan”.

    Gli errori arbitrali contro di noi nelle partite precedenti sono svaniti un attimo dopo essere avvenuti, questo la sta menando ancora. Come si approcceranno gli arbitri alle prossime partite del Milan dopo che è stata fatta loro una testa così con gli episodi di Milan-Sassuolo?

    E’ (anche) da queste cose che vedremo di che pasta sono fatti i cinesi e la dirigenza, non dal fatto che, come sostiene qualcuno, si sono fatti sfuggire Maldini…

  13. Boss, sono duro con Maldini perché lui sarà pure la nostra bandiera, ma noi siamo il vento che la fa sventolare.
    L’abbiamo stimato per la compostezza, il carisma, l’autorevolezza.
    Vederlo sboronare (per quanto la sua storia possa giustificarlo) me l’ha fatto un po’ scadere.

  14. E a conferma di quanto sia urgente una società che si faccia sentire, ecco Squinzi che a distanza di quasi due settimane martella ancora: “Ci mancano 6 punti, tre persi con la posta certificata e tre con un arbitraggio molto discutibile con il Milan”.

    Ecco. In questo caso, un Maldini direttore tecnico, che avesse accettato compostamente l’incarico senza questa sequela di minchiate su facebook, ce lo vedrei bene a fare dichiarazioni dure per zittire Squinzi.
    Maldini sarebbe stato rispettato. Sarebbe stato utile alla squadra.

  15. Darko,
    tu giustamente scrivi
    “Stabilito questo, Mirabelli e Maldini possono individuare, separatamente o di concerto, alcuni giocatori funzionali al progetto tecnico.
    Mirabelli può dire “oh Paolo, prendiamo Balotelli, è forte, costa poco, ci serve una punta”.
    Maldini può dire “no, è un cretino, non conviene, piuttosto prendi Immobile”.

    fin qui tutto ok

    Mirabelli dice “Ok, gli faccio un triennale a 2 milioni l’anno”.
    Maldini dice “no, fagli un biennale a 3 milioni”. E questi, per dire, sono cazzi del direttore sportivo e non di quello tecnico.

    Oppure Mirabelli dice “no, voglio Balotelli perché sa fare gol da 30 metri”.
    Maldini risponde “si ma Immobile ti fa 20 gol all’anno, segna di testa e di piede, calcia le punizioni ed è titolare in nazionale”. E questi sono cazzi del direttore tecnico.

    In nessuno di questi due casi deve intervenire Fassone: nel primo, decide Mirabelli. Nel secondo, decide Maldini.”

    Da quello che ho capito questa procedura che hai descritto non è stata chiarita, anzi da quel che leggo Maldini ha chiaramente detto che se c’era una divergenza di opinioni su uno stesso argomento ( il che significa che per alcune aree le responsabilità si sovrapponevano) Fassone avrebbe avuto l’onere di prendere la decisione finale.

    Detto questo condivido moltissime cose, oggi come oggi la personalità di un maldini che nel dopo partita o nelle conferenze stampa si presenta e porta avanti gli interessi del Milan, avrebbe avuto un valore aggiunto insuperabile per chiunque.
    Non esiste in europa un giocatore italiano che abbia il credito a livello d’immagine che ha lui.

  16. Ah, non ce l’ho con Maldini e nemmeno con la futura proprietà, il Milan può sopravvivere ad entrambe/i, come lo fa al contingente.

  17. Da quello che ho capito questa procedura che hai descritto non è stata chiarita, anzi da quel che leggo Maldini ha chiaramente detto che se c’era una divergenza di opinioni su uno stesso argomento ( il che significa che per alcune aree le responsabilità si sovrapponevano) Fassone avrebbe avuto l’onere di prendere la decisione finale.

    O è stata chiarita e non l’ha capita Maldini.
    O l’ha capita e ha provato il gioco al rialzo con la sparata su Facebook.
    Fatto sta che intanto Mirabelli pare sia a Londra a trattare Fabregas.

    Fabregas, un pluricampione di 29 anni, superiore in teoria a qualsiasi altro nostro centrocampista in rosa (sì, anche meglio di Jack).
    Diciamo che una mezza idea della strategia cinese me la sto facendo.

  18. Certo Darko, tutto è possibile, fatto sta che noi non possiamo saperlo. purtroppo in merito abbiamo solo i virgolettati di Maldini, e io basandomi su quello non posso far altro che schierarmi dalla sua parte.
    Sarebbe interessante saper in merito cosa ne pensa la controparte, visto che si è limitata ad un sibillino ” te ne pentirai”, Forse avrei una visione meno sbilanciata a favore di Maldini.

  19. Zio, ma quale processo.
    Figuriamoci se parte un processo per la fanfaronata sparata su Facebook…

    EC, sono d’accordo.
    E trovo tanto signorile il silenzio della controparte, quanto inopportune le interviste di Maldini.

    Intendiamoci, mi dispiace. Cioè, è Maldini, merita la mia gratitudine per sempre.
    Così come la meritano Berlusconi e Galliani.
    Ma ho liberamente criticato l’uno e gli altri, nel momento in cui dicono o fanno qualcosa che non mi piace.

    Di certo il processo non è il mio commento sul blog. Ma se sei un personaggio pubblico, sai bene di esporti anche a critiche.
    A me Paolo m’è scaduto un po’.
    Così come m’era scaduto Seedorf per le ciabatte del derby.
    Ma non intacca l’opinione che ho di loro come calciatori e come leggende del mio Milan.

  20. darko,ti sei perso parecchi passaggi.ma parecchi.e pure importanti.

  21. Sto guardando la partita x la pace…Cafu ancora non lo cambierei con abate!

  22. specifico quali sono i passaggi che sono andati persi:

    1) maldini non ha contattato il milan, è il milan che ha contattato maldini.

    2)questo incontro,che in teoria era riservato, è stato sparato in prima pagina dalla gazzetta (chissà su imbeccata di chi e perchè)(domande retoriche)

    3) la sera stessa,su due emittenti cloache lombarde,è andato in onda uno spregevole attacco a maldini da parte dei soliti noti,gli stessi viscidi squallidi giornalisti a libro paga del giannino,che hanno fatto passare il concetto che maldini non accettava l’incarico perchè voleva un ingaggio faraonico,facendolo passare per incompetente,mercenario,incapace e pure frocio.

    SIGNORILE SILENZIO UN BEL PAIO DI COGLIONI

    ecco perchè paolino ha fatto questo comunicato,non per annunciare al mondo intero che non voleva fare il portaborse di mirabelli,ma per rispondere a quelle quattro fecce di giornalisti.

    e l’ha pure detto nel comunicato,bastava leggerlo senza essere prevenuti.

  23. 1) mai detto il contrario

    2) non confondere l’attuale società con quella futura

    3) idem

    In questo momento la Sino-Europe non è il Milan.
    E mi risulta difficile che i giornalistucoli filogalliani se ne stiamo zitti senza tentare un ultimo colpo di coda, visto che Galliani se ne va via tra i fischi.

    Dubito fortemente che sia stata la nuova società a far passare Maldini per un accattone.
    E non contesto quel passaggio dell’intervista, io critico solo quelli relativi al suo ruolo ipotetico, non quelli sullo stipendio.
    Anche perché prima cercano Maldini, lui tentenna, lo fanno smerdare su telelombardia, poi fanno altro incontri , poi lui rifiuta e poi loro lo salutano?
    Che senso ha cercarlo per poi delegittimarlo?

    Sappiamo benissimo chi è stato il nemico di Maldini.
    E non è Fassone.

  24. Anch’io penso che i comunicati di Maldini, che in questi ultimi anni è stato sempre discreto e mai sopra le righe, sono dovuti alla necessità di difendersi e di ( tentare di ) mettere fine allo sciacallaggio mediatico.
    Assolutamente non credo ad un suo tentativo di rilancio o di alzare la polvere per portare acqua al suo mulino, lo avrebbe già fatto in passato.
    E non credo neanche che lui non abbia capito bene di che cosa stavano parlando, con Fassone si sono incontrati 4 volte per discuterne.
    Ma come ho scritto prima, nessuno può saperlo con certezza.

  25. Che senso ha cercarlo per poi delegittimarlo?

    questa è la politica,questo è il potere e la lotta per mantenerlo.

    ti pari il culo coi tifosi perchè dici “l’abbiamo contattato,volevamo ingaggiarlo ma lui ha rifiutato”

    lo fai passare per “il colpevole”

    ma in realtà non l’hanno mai voluto, e gli hanno fatto una proposta che non avrebbe potuto accettare (stile padrino ma al contrario)

    poi fassone non centra nulla, il regista dell’operazione è lo stesso degli addii di maldini e ambrosini,lo stile è inconfondibile.

  26. Zio, scusa se mi permetto. Io non vedo nessun intento machiavellico nell’aver contattato Maldini ed avergli fatto quel tipo di proposta. Sono convinto che Ambrosini, Albertini, forse anche Leonardo avrebbero accettato volentieri. Maldini, per sue aspirazioni personali, avrebbe voluto un altro tipo di incarico. Tutto qui.
    ps: a me dei giornalisti lombardi o della gazzetta non me ne frega niente. Manco li leggo/ascolto

  27. Zio, secondo me stai confondendo la vecchia dirigenza con la nuova. La vecchia al massimo può fare ciò che già sta facendo, cioè aizzare la stampa serva contro la nuova dirigenza utilizzando la vicenda Maldini. E’ stata la dirigenza nuova a fare la proposta a Maldini, il quale, per motivi suoi, non ha accettato. E se proprio vogliamo dirla tutta, come proposta non era affatto orrenda come la descrivi tu. A Maldini non è piaciuta, padronissimo, ma non facciamone una vittima.

  28. ma non ne faccio una vittima,dico solo che l’impero ha colpito ancora.

  29. Darko ha argomentato molto bene la vicenda e credo che non sia tanto distante dalla verità.

    Zio, chi sarebbe l’impero che ha colpito ancora? Se è quello che pensi tu, mi pare sia ormai in disfacimento e in smobilitazione. Gli ultimi colpi di coda che oramai fanno pochi danni. Poi se fosse come dici tu, il povero Maldini sarebbe caduto malamente in un banale tranello.
    Marcovan riassume molto bene: “E’ stata la dirigenza nuova a fare la proposta a Maldini, il quale, per motivi suoi, non ha accettato

  30. Concordo sul fatto che la vecchia dirigenza (aka Galliani e i gallianers) abbiano colto al volo la vicenda-Maldini per gettare merda sui nuovi (rei probabilmente di non aver proposto neanche un incarico a Galliani e company).

    Vedrete come dopo il closing inizieranno le critiche e i paragoni, con Galliani che dirà “ehhh quando c’ero io le cose funzionavano”.
    Poco ma sicuro.

    Maldini si è ritrovato in mezzo. E siccome non ha sufficiente esperienza mediatica, mettiamola così, c’è cascato con tutte le scarpe e ha inavvertitamente favorito questa macchina di fango contro la dirigenza nuova.

  31. Non so se qualcuno ha visto questa assurda classifica dell’UEFA?
    Il Milan ha vinto tre volte ed è stato sei volte finalista contro i gobbi che ne hanno vinta una su quattro finali (l’ultima se la ricordano ancora molto bene!) e adesso ci starebbero per sorpassare???
    Ma per piacere! Questa roba vale come se nel tennis contassero i giochi vinti. Uno che perde 7-6 6-7 6-7 contro chi vince 6-0 6-0 sarebbe in testa per 19 giochi a 12. Mah…

  32. Presumo perché si ritiene che un diciottenne vada inserito fra i titolari con cautela. Comunque mi pare che il minutaggio di Locatelli sia notevole. Secondo me il suo ingresso a partita in corso è già previsto nella mente di Montella.

  33. Fiumi di parole sono stati spesi sulla vicenda Maldini, ma le motivazioni che l’hanno portato a dire no, anzi, la motivazione, è solo una : appena saputo che il porco in cravatta gialla non ha nessuna intenzione di levare le tende, ha declinato l’invito.
    La motivazione è solo ed esclusivamente questa, le altre son tutte chiacchiere da bar……
    Solo una cosa ci potrà liberare da questo soggetto : UN CAPPOTTINO DI MOGANO !!!!!

  34. spiegatemi perchè il calabria è in panca, ditemi che è acciaccato, perchè io il maicon biondo proprio non vorrei vederlo…
    giocva lapadula.brrrr…..brividi di paura…speriamo bene

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