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Questo editoriale di Luca Serafini, giornalista milanista al solito assai informato di cose milaniste, oltre a far affiorare in me una voglia smisurata di tagliarmi le vene, mi fa riflettere. Faccio un sunto aggiungendo una mia considerazione (sempre che a qualcuno delle mie opinioni importi qualcosa).

Serafini dice in sostanza:

1) Che sarabbe meglio non farsi troppe illusioni e di non dar peso ai nomi sparati qua e là dalla stampa: il budget del prossimo mercato sarà di euro 0,0.

2) Che la voce da tempo fatta circolare nell'ambiente cacciavite riguardante presunte insistenti pressioni dei figli maggiori di Essebì affinché il padre non sganci un euro per la squadra, è una balla colossale.

3) Che Galliani ha pochissime colpe sulle attuali difficoltà milaniste, poiché lui i colpi, dal 2006 in poi,  li aveva pure messi a segno, ma se li è sempre visti annullare a giochi praticamente fatti dalla volontà di Essebì che, all'ultimo momento, ha puntualmente posto il proprio veto per ragioni incomprensibili.

4) Che preferisce la linea verde ai vecchi giocatori a parametro zero, tuttavia ci tiene a mettere in guardia la tifoseria: in questo modo non si vincerà una cippa per molto tempo.

5) Che i pochi grandi giocatori rimastici (Silva, Dinho, Pato), persistendo il braccino corto del proprietario, potrebbero rompersi le balle e fare le valigie in tempi brevi.

6)  Che la società starebbe cercando nell'hinterland milanese un'area nella quale costruire lo stadio di proprietà, conditio sin qua non per un'importante partecipazione economica nel Milan da parte  degli arabi.

Ribadisco, Serafini è stato di un pessimismo cosmico, ma mi sento di concordare su quasi tutto. Le mie perplessità  – peraltro abbastanza forti – riguardano i punti 3 e 6.