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Il Milan è un casino, ormai è chiaro a tutti quanti spero (eccetto ai vari Letizia che pullulano fra noi cacciaviti ovviamente). Un proprietario che parla sempre più spesso a sproposito di Milan (sul resto delle cose in cui mette bocca non mi esprimo, non qui), un AD sempre più devastato da tic nervosi (avete notato il movimento continuo della testa in avanti?) che tenta inutilmente di tappare le falle ed un allenatore, l'unico vero uomo dotato di palle smisurate in mezzo ad una banda di yes-men ributtanti, delegittimato dal suo stesso datore di lavoro e costretto a giocare le ultime tre partite della stagione in una situazione proibitiva: spogliatoio demotivato, stracolmo di giocatori infortunati oppure convalescenti, che non si sa se remino contro ma di certo sospettano da tempo (ed ora ne sono certi) che il loro condottiero, il prossimo anno, sarà qualcun altro.

Un uomo solo, al quale ad inizio stagione – è fin troppo evidente – erano state promesse cose poi non mantenute; un uomo solo, che adesso viene ignobilmente ed ingiustamente sputtanato; un uomo solo, che alcuni blog milanisti (mio Dio, come ci siamo ridotti pur di compiacere il padrone fingendo di criticarlo) chiamano aziendalista e trattano da mentecatto; un uomo solo, il quale lascerà Milano perfettamente consapevole che a lui verranno attribuite tutte le colpe di un'altra stagione da zeru tituli.

Leonardo Araùjo Do Nascimento, non so se diventerai mai un grande allenatore, da noi non hai avuto il tempo di dimostrarlo, anche se qualche buona cosa l'abbiamo intravista. Di certo sei  un bravo manager di calcio e un grande, grandissimo uomo. Quest'ultima qualità, non tutti possono vantarla.

Per sempre cacciavite. Buona fortuna.