Torino. Lo scorso weekend sono stato a Torino. Eccezion fatta per la pioggia e per la Juventus, trovo che sia una città bellissima, elegante e ordinata. Nonostante la breve distanza, mai avevo spinto la mia auto fino al capoluogo piemontese. E’ stata una vera sorpresa. Ho passeggiato per il centro, visitato gli appartamenti reali dei Savoia, mangiato dell’ottima lingua in salsa verde, tajarin col castelmagno, carne cruda, bevuto barbera e dolcetto. In sostanza, la visione di Parma – Milan è stata solo uno spiacevole inconveniente. Al che vi domando: nella vostra vita vi è mai capitato di visitare una città senza particolari aspettative, per poi scoprirne inaspettatamente il fascino? Questo è accaduto a me con Torino.

Zenit – Milan. La squadra russa (di cui sinceramente quest’anno ho visto qualche scarna immagine) sta vivendo un periodo complesso. Gli acquisti di Hulk e Witsel, invece di rinforzare la rosa, hanno spaccato lo spogliatoio. In ogni caso, ritengo la compagine di San Pietroburgo forte e tecnica come nessun’altro membro del girone. La sconfitta col Malaga rappresenta per i russi un grosso passo falso, ma l’ostacolo Milan appare assai più abbordabile. Bisogna essere onesti con noi stessi: prima usciamo dalla competizione, meglio è. Anche un’eliminazione ignominiosa potrebbe rappresentare un toccasana. E’ evidente che non tiferò contro (questo mai!), ma un’eventuale risultato negativo non mi disturberebbe più di tanto. Una sconfitta avvicinerebbe ancor di più Allegri al baratro. Eppure, pur nutrendo grande stima nei confronti dell’uomo e dell’allenatore, sono disposto a sacrificarlo in nome di una tranquilla salvezza in campionato.

El Shaarawy. I 4 gol in 3 partite fanno del ragazzo il calciatore del momento. I numerosi peana giornalistici dovrebbero, da noi tifosi, essere gestiti con cautela. Il faraone sta crescendo, ma da solo non può nulla. Serve una squadra solida attorno a lui e questa, oggi, ancora manca.

Derby. Mi lancio in un pronostico secco: 2-2 (El Shaarawy, Nocerino – Milito, Cambiasso). Loro sono molto più forti e molto più squadra di noi. Solo una grande prestazione ci garantirà il pareggio.

Zeman. Un solo punto ci separa dalla spumeggiante Roma di Zeman. 3 dei loro 8 punti sono stati conquistati a tavolino. Siamo così certi che quella squadra e quell’allenatore ci siano superiori? Dietro la tastiera tutti siamo ottimi allenatori e dirigenti. Sul campo contano i numeri. Senza raggiungere le punte di arroganza di Agnelli, Marotta, Conte e Carrera, è bene ricordare che persino Allegri ha vinto più del boemo.