10 9 minuti 7 anni

Ho sempre sorriso delle paranoie  neroazzurre — e il verbo “sorriso” è un eufemismo grande come un grattacielo. Non ho mai pensato che le loro querule lamentele avessero qualche fondamento, e lo penso tutt’ora. Loro sono così, chiagniefotti, è risaputo; abbiamo occhi per vedere e cervello per pensare: chiunque, purché non interista, ha sempre potuto constatare la loro scarsa memoria in merito a palesi favoritismi e la loro massima attenzione invece per ogni decisione avversa (fa parte del tifo, lo so, ma loro e alcune altre tifoserie ne sono tradizionalmente più portati rispetto ad altri). Noi siamo diversi, e lo dico con una punta d’orgoglio. Anche noi, storicamente,  siamo stati spesso defraudati di qualcosa, talvolta addirittura penalizzati pesantemente per questioni per le quali contestualmente altri, blasonati quanto noi, l’hanno fatta franca. Ce ne siamo lamentati, certo, chi non lo avrebbe fatto, ma non è che siamo andati avanti per anni e anni a stracciare gli zebedei al prossimo, a prendere a pretesto particolari episodi del passato (per esempio lo scontro Juliano-Ronaldo)ronaldo  per insinuare complotti permanenti ai nostri danni. La famiglia Lo Bello ce la ricordiamo bene, è sempre nei nostri cuori, ma il loro cognome è molto meno menzionato dalle nostre parti rispetto a quanto non sia quello di Ceccarini dalle parti dei cuginastri. Non è che dimentichiamo, è che se le cose non girano per il verso giusto preferiamo prendercela con i nostri piuttosto che con il maledetto sistema che un tempo ci danneggiò. Se sia giusto o sbagliato non so, so solo che siamo fatti così. Per passare all’attualità, le evidenti — e da tutti ammesse — sviste arbitrali a nostro danno noi le ricordiamo perfettamente e siamo in grado di elencarle con sorprendente lucidità: Milan-Torino (rigore per i granata all’ultimo secondo con maglietta misteriosamente strappata dell’autore del presunto fallo, il difensore Paletta), Milan-Udinese (fallo plateale da rigore su Bacca a due minuti dalla fine ), Fiorentina-Milan (fallaccio terminale su Adriano lanciato in porta, passato in cavalleria soltanto perché a occhio nudo sembrava rigore netto e non soltanto punizione dal limite). Tuttavia, ripeto quanto scritto sopra, pur ricordando ogni cosa non siamo portati a farla pesare come altri.

Sbagliando. Senza arrivare agli eccessi interisti, quando è necessario bisogna farsi sentire, poiché se non ti fai sentire anche tu, se non ti metti anche tu a sollevare un po’ di polverone, poi accade che gli arbitri si lasciano condizionare dalle bufere mediatiche, come avvenne nella stagione in cui a Muntari fu annullato quel gol dentro mezzo metro.

Dopo Milan-Sassuolo ci trattano tutti come i ladroni del calcio italiano. Non contano le sviste a nostro danno avvenute in precedenza: la madre di tutte le gare falsate è diventata Milan-Sassuolo. Il campionato italiano di calcio di serie A stesso sembra essere iniziato con Milan-Sassuolo, le giornate precedenti pare fossero soltanto un simpatico scherzo. L’allenatore sassolese si è lanciato in basse insinuazioni su un Milan che doveva vincere a tutti i costi e sulla forza politica della società rossonera rispetto a quella sassolese (in questo momento storico verrebbe da sbellicarsi dalle risate se non ci fosse da piangere: presidente uscente ricoverato oltreoceano, passaggio di proprietà non ancora concluso, nuova dirigenza ancora da formare e quella vecchia beh, lasciamo perdere); inoltre il presidente sassolese, milanista sfegatato da sempre, ha annunciato stizzito che forse cambierà squadra (e noi ce ne faremo una ragione). Ormai le cose stanno così: ogni episodio dubbio o palese ai danni del Milan viene puntualmente derubricato dagli addetti ai lavori come  normale svista arbitrale, ogni fottuto episodio a favore (che talvolta c’è, chi lo nega?) viene invece definito come aiutino, o peggio, come chiaro segnale che c’è qualcosa sotto.

Non so chi abbia avuto la scalogna di assistere alla telecronaca della coppia Gentile-Ambrosini. Una roba scandalosa. Una schifezza, specie per chi, come me, ogni anno versa centinaia di euro di abbonamento alla pay tv Sky e non è gobbo. Sul gol di mano sassolese, il buon Gentile, una volta rivisto il replay ha sentenziato che l’attaccante sicuramente non aveva colpito la palla volontariamente. “Sicuramente”, proprio così ha detto, l’ho sentito con le mie orecchie. Ora, a parte il fatto che qualsiasi tifoseria italiana vedendosi ambroconvalidato contro un gol del genere metterebbe a ferro e fuoco il Paese, una domanda sorge spontanea: quanto cazzo devono essere tecnologicamente avanzati i mezzi di Sky per permettere al sig. Gentile di entrare nel cervello di un calciatore e scoprirne i pensieri più reconditi? Abbastanza divertenti gli sforzi da equilibrista di Ambro, palesemente in bilico fra un “checazzostaidicendo???” e la fedeltà al diktat aziendale — che alla fine ha poi prevalso. Per tacere di come l’emittente ha poi vivisezionato e commentato gli episodi incriminati, cosa che, in presenza di episodi analoghi a danno nostro, non è avvenuta mai in precedenza.

prima_pagina_grandeE la Gazza? Oh, la Gazza… Esco dall’argomento episodi arbitrali per entrare in quello della cessione societaria. Che sono poi due facce della stessa medaglia per quel che concerne il comportamento mediatico nei nostri confronti. Ieri mattina mi è capitato di aprire il fogliaccio rosa al bar e, con profondo stupore, ho notato che il quotidiano sportivo aveva dedicato le prime sette pagine al mio Milan. Ammetto di essere riuscito a stento a trattenere la pipì, tanta è stata l’emozione, poiché di solito, per lo meno negli ultimi anni, alla nostra squadra i gazzettari sono stati soliti dedicare nient’altro che miserrimi trafiletti in ottantottesima pagina, dopo l’hockey su pista (quando non c’era da incensare qualche “abile” mossa del Condor ovviamente, lì schizzavamo improvvisamente in prima pagina). Una volta espletati gli impellenti bisogni fisiologici e incassato l’incoraggiamento dei clienti che avevano notato il mio crollo emotivo, ho approfondito. Le pagine più interne erano dedicate ai piagnistei del patron Squinzi, al bravo Manuel Locatelli (che in un passaggio si insinua ricordi Montolivo: brividi), a un’intervista a Han Li della Sino-Europe, a Balotelli che parlava di un Milan in confusione perché manca Galliani (qui no comment, non ce la faccio), ma il piatto forte era collocato nelle pagine due e tre, sapientemente precedute da una prima pagina veramente colorata ed esplosiva. Si trattava di un’interessantissima inchiesta svolta da un tizio che non sapeva un cazzo, non conosceva nessuno, non aveva visto nessuno coinvolto nella trattativa  ma che ciò nonostante era convintissimo di riuscire nell’intento di dipingere efficacemente i probabili acquirenti come una sorta di ciarlatani da due soldi. In pratica, stando all’articolo, in Cina questi acquirenti nessuno li conosce, nessuno sa nulla di loro o quasi, neanche “negli ambienti finanziari” (quali fossero questi ambienti il cronista non lo ha specificato). All’interno dell’inchiesta c’era anche la dichiarazione virgolettata di un tizio — una specie di professorone cinese, mi pare di ricordare — che affermava che i pochi nomi conosciuti facenti parte della cordata non sono di personaggi importanti, a differenza di quelli che hanno rilevato l’Inter che invece c’hanno due palle così. Ma la chicca giunge alla fine dell’articolo, con la descrizione della visita alla presunta sede della Sino-Europe: non si è parlato di muri fatiscenti, corrente elettrica mancante, ratti nei corridoi e ragnatele ovunque, questo no, per fortuna ci è stato risparmiato. Ma poco c’è mancato: si è narrato in stile spy story di un luogo tetro, corridoi deserti e una porta semplice, anonima, e di un campanello che è stato suonato senza che nessuno rispondesse, nonostante l’insistenza dell’impavido cronista. Da sbellicarsi, leggetelo. Se siete forti di stomaco, naturalmente.

10 commenti su “Attacchi mediatici

  1. STANDING OVATION!!!
    Il miglior pezzo che abbia letto negli ultimi anni. Grazie.
    Aggiungo che, per gli stessi motivi di partigianeria palesemente dichiarata (da te magnificamente esposti), è dal 2009 che non leggo giornali nè seguo dibattiti televisivi di politica/attualità/sport.
    Concludo segnalando che questo è l’unico blog dove sono iscritto e dove mi sento veramente a mio agio.
    Grazie ancora a tutti voi ed a tutti i partecipanti

  2. quello che descrivi è in atto ormai da tempo. Ogni partita ormai riserva trattamenti differenziati, proprio come li descrivi tu.
    La cosa brutta è che nessuno della società apre bocca, contrasta, manda affanculo qualcuno con veemenza. La società non lo fa perché non c’è.
    E allora tocca ai tifosi incazzarsi ma l’effetto non è esattamente lo stesso di quello che si proporrebbe con un intervento dall’alto di Casa Milan.
    Vero anche che i livelli dei piangina (soprannome perfetto) sono inarrivabili ed è giusto e doveroso sottolinearlo.

    La telecronaca l’ho sentita pure io e, come spesso accade per quelle del Milan, ha suscitato in me parecchio fastidio. Non tanto perché non si parli mai bene del Milan quando si potrebbe, ma perché non c’è obiettività.
    Giustamente hai sottolineato alcuni degli episodi maggiormente accusatori nei nostri confronti. Io ricordo anche il famoso gol nel derby di Adri_mano fatto passare per involontario perché aveva gli occhi chiusi, stava starnutendo e nello slancio del salto aveva scoreggiato così forte che si è autosbilanciato.
    Va bene così, non c’è dubbio alcuno. Almeno finché non ci saranno facce stabili in un organigramma societario che è ancora oggi in fase di smantellamento e definizione, quindi debole e facilmente attaccabile.
    A questo proposito ho letto che è stato interpellato Maldini per un ruolo di primo piano. Pare gli abbiano proposto di fare il D.T. ma lui si è riservato di valutare il progetto nel suo insieme e la serietà dello stesso. Immediate le reazioni delle clitoridine che si sono levate in piedi dall’inginocchiatoio pompinatorio pro Adrianone dichiarandone, del Capitano, l’incapacità a qualsiasi ruolo fino a dire che le bandiere sventolano anche senza vento dimenticando la sua Storia e non conoscendo nulla delle sue reali capacità. Proprio come la curva di idioti che lo fischiò e insultò il giorno del suo addio. Uguale uguale.

    Di Francesco deve avere il dente avvelenato perché non è stato scelto per la panca. Lo stesso aveva descritto il suo non arrivo, con la confusione che regna. Ed ha ragione in effetti, ma da lì a dire quello che ha detto lui ne passa di acqua.
    Squinzi sarà anche tifoso del Milan ma invece di avallare teorie complottistiche, denunci le cose come stanno vista anche la sua posizione di Presidente di club.
    Che poi dopo che si è dimesso dal Sole24ore, noto quotidiano finanziario (!!), lasciando un buco di qualche decina di milioni, beh dai. Va là, patacca!

    La Gazza è scaduta da anni. Ricordo con piacere la parodia di Teocoli quando faceva Gianduia Vettorello, direttore de La Marrone. Colore che si addice perfettamente alla rosea attuale.

  3. E’ diventato facile nel corso degli ultimi anni dare addosso al nostro Milan da parte di un po’ tutti.
    La società è diventata inesistente a livello istituzionale e l’ultima difesa, appena accennata e nemmeno troppo esauriente per conto mio, c’è stata ai tempi del gol di Muntari. Per il resto Galliani, colui che doveva essere il principale nostro paladino (è bene ricordarlo visto che c’è solo lui ai vertici escluso il presidente/assente) se ne è sempre allegramente fregato di replicare per le rime: cose che ai bei tempi non accadevano, anche se non sempre con i modi e con le argomentazioni corrette.

    Questo Gentile qua è da un po di tempo che lo tengo controllato e nei nostri confronti è sempre smaccatamente antimilanista. Domenica è stato molto, molto irritante, e anche Ambrosini troppo accondiscendente.

    Di Francesco (e Squinzi) può anche andare a cagare, gli è bastato girare uno spot per sky e pensa di essere il nuovo profeta della panchina.

  4. Non credo ci sia un disegno oscuro ai danni del Milan.
    Purtroppo noi italiani siamo così, sempre pronti a leccare il culo a chi ha potere e vince, e sempre pronti a dare addosso a chi è in difficoltà. Adesso poi , con il moltiplicarsi delle testate giornalistiche sui media, i giornali sono tutti in crisi e per vendere due copie in più o per avere qualche visualizzazione in più si è pronti a scivere di tutto.
    se ci mettiamo poi che come GIUSTAMENTE sottolinea Alex, la società è inesistente ecco qua che i giornalisti trovano molto più conveniente dare addosso a noi, sapendo di farla franca, che dare addosso ad altri dove magari c’è il direttore generale che ti risponde per le rime e magari ti querela pure…

    Maldini, se ce ne fosse stato mai bisogno, negl’ultimi giorni sta dando l’ennesima dimostrazione di che grande uomo oltre che di grande giocatore sia. Onore a lui.

  5. Disegno mediatico contro il Milan…. ma… ci sarà anche ma pure sti cinesi che non si sa chi sono… che non vogliono far sapere la loro identità, questo tira molla infinito, questo closing che non arriva mai… che palle….. Lo stesso Maldini dice vorrei vedere i proprietari sapere chi sono…. Si può dire che questa è la cessione più anomala che abbiamo visto???

  6. Mabell, non fare il Ruiu della situazione.
    Fassone e Mirabelli chi li ha nominati? E i 100 mln chi li ha versati?
    Il closing è da sempre previsto entro l’anno, ma probabilmente a novembre.
    Il futuro, giallo, è già in casa, la preoccupazione caso mai è sapere come sarà.

    PS: Se Fede ha bisogno di una mano sono pronto.

  7. Francamente le parole di Maldini mi sembrano un pò pretestuose.
    Se vuoi avere potere decisionale su tutto allora “esci” i soldi e diventa socio anche tu; altrimenti, se veramente vuoi il bene del Milan, accetta la proposta che ti hanno fatto

  8. MVB,

    ho visto che c`e` un nuovo post, pero` devo dirti che questo e` un grandissimo post!

    Condordo, che vadano tutti affanculo, vedo solo paura perche` il monopolio gobbo rischia di avere qualche avversario, e questo semplicemente non si puo permettere.

    Incredibile l`attacco al Milan, me ce lo ricorderemo, eccome.

I commenti sono chiusi.