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Il nostro caro redattore MalatodiMaldini ha deciso di non postare, il motivo lo sappiamo tutti, si dice che i suoi post “epici” con introduzioni alla Caressa e citazioni storiche portino sfiga. I risultati non sono dalla sua parte certo, ma siamo sicuri che questo basterà per compiere l’impresa eterna domani all’Old Trafford?
Ovviamente no, avremo bisogno di molte altre cose ben più importanti: gli assist di Ronaldinho, i gol di pato e Borriello, i miracoli di Abbiati, gli anticipi di Nesta e Thiago Silva, le sgroppate di Antonini e Abate e una buona dose di fortuna, che non guasta mai.
Domani come ha scritto il nostro boss dobbiamo compiere un’impresa di quelle che restano nella storia, di quelle che tutti si ricorderanno negli anni a venire, milanisti e non. Di imprese così ne abbiamo già fatte alcune, e alcune purtroppo ne abbiamo anche subite.

La prima che mi salta in mente è purtroppo Istanbul, chi l’avrebbe mai detto? 3-0 al 45’ una sola squadra in campo, il gol più veloce nella storia di una finale di Champions, siglato dall’uomo simbolo di quella squadra. Sappiamo tutti come è finita dopo 120’. Altra sfida sempre in Champions, all’andata vincemmo in casa 4-1 contro il Deportivo La Coruna, risultato che lasciava presagire un facile ritorno, e invece al Riazor quella sera ne prendemmo 4 senza segnarne nemmeno uno e tornammo a casa.
Il Calcio in generale e la Champions League sono pieni di rimonte considerate impossibili prima del fischio d’inizio o addirittura al 90’. Quale esempio più lampante della Champions del 1999 che era in bacheca del Bayern Monaco fino al 90’ e dopo 3 minuti al fischio finale si era spostata proprio in quella del Manchester United?
Da parte nostra, abbiamo il 2-0 in terra tedesca dopo il 2-2 dell’andata a San Siro, risultato che basterebbe anche domani, o il gol di Inzaghi che ci portò alla semifinale col Psv nel 2005, e in quell’occasione il gol di Ambrosini che ci portò a Istanbul. Nel 2006 nella partita Milan-Lione eravamo fuori fino all’88 poi Inzaghi e Shevachenko ci portarono avanti.

Allora perché non crederci? Beh di motivi ce ne sono, dal fatto che il Manchester è più in forma di noi, ha un signore chiamato Rooney, ha sicuramente un centrocampo più giovane e veloce del nostro, gioca in casa col sostegno del suo pubblico, ha segnato tre gol a San Siro dove non solo non aveva mai vinto, ma nemmeno mai segnato. Consultando le statistiche scopriamo che il Manchester si è imposto in occasione dell’ultima venuta del Milan all’Old Trafford (3-2, ma ricordiamo gli errori di Dida e Brocchi), dal 2005 si è imposto 5 volte su 5 in casa contro squadre italiane (ultima sconfitta 0-1 contro il Milan con gol di Crespo)e sempre lo United si è qualificato 12 volte su 12 dopo aver vinto la prima partita in trasferta in Champions.

Però noi siamo il Milan e a inizio di questa stagione chi avrebbe scommesso un euro sulla nostra posizione in campionato e sul fatto che siamo ancora in Champions con una speranza, seppur misera, di passare ai quarti? Forse nemmeno il più ottimista di tutti qui dentro, quindi viviamo questa vigilia, questa partita col solito spirito come abbiamo sempre fatto, perché sappiamo che anche se andrà male queste emozioni non tarderanno ad arrivare di nuovo. Dal 2004 al 2006 abbiamo avuto delusioni (Deportivo, Istanbul e semifinale col Barça) però nel 2007 abbiamo rivinto la coppa. Nel 2008 siamo stati eliminati dall’Arsenal e nel 2009 non c’eravamo e dopo un anno solo, con una rosa vecchia e non completa siamo di nuovo qui ad aspettare un’altra notte di Champions. Verremo eliminati, probabilmente, ma l’anno prossimo saremo di nuovo qui, ad emozionarci per un’altra notte da Milan.

In fondo l'Old Trafford ci piace ricordarlo così:

Chiusura su questa giornata di Champions, tra Arsenal e Porto spero passi il Porto ai quarti così Betis potrà godersi un’altra partita. Tra Fiorentina e Bayern ovviamente tifo i viola, ma solo ed esclusivamente per il ranking Uefa, elimineremmo una squadra tedesca e contemporaneamente avanzeremmo con una nostra, quindi più punti, e poi scusate, chi li sentirebbe quelli la se fossero l’unica squadra italiana ai quarti? Almeno hanno compagnia.


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