Battiamo la Fiorentina e mettiamo una seria ipoteca sul terzo posto, l’obiettivo di stagione, quello che si poteva chiedere a questo allenatore e a questa squadra. Battiamo la Fiorentina di rigore generoso, con fatica ma forza di volontà operaia. Battiamo la Fiorentina da gregari uniti per il proprio allenatore che sanno soffrire e sopravvivere anche a situazioni cui la maggior parte dei componenti della rosa non erano e non sono abituati, si chiama "sapersi adattare", l'avversario ha permesso. La battiamo in un modo che è il miglior schiaffo in faccia alla supponenza presuntuosa e mistificatrice di chi, quando si naviga lontano da lidi trionfali, è sempre pronto ad abbandonare la nave lanciando testarde denigrazioni mal giocate agli occhi dei tifosi dei colori e non del servilismo cieco. Non dobbiamo vergognarci di esultare per questa vittoria, questa vittoria è nel segno della verità che si ribella, della dignità che non accetta, dell’orgoglio che non abbassa lo sguardo, della fierezza che non si dimentica. Noi che conosciamo ben altre vittorie a livello formale di almanacco, godiamo della sostanza di questa. La vittoria operaia.
La partita è stata faticosa. Dida, per fortuna nostra, è in fase sì e quando viene chiamato in causa c’è, speriamo duri giusto il tempo di altre due partite. Zambrotta è definitivamente un ex-giocatore che ogni tanto si ricorda come si prende la posizione in area nel marcamento ma che poi si autoincespica sul pallone quando “si lancia” in avanti, non va mai sul fondo, non salta mai l’uomo né sovrapponendosi né palla al piede. Thiago Silva torna ai livelli più alti di questa stagione reggendo la baracca grazie ad un Gilardino impalpabile. Favalli fa una figura migliore del Bonera di Genova e sembra quasi Piqué se paragonato a Oddo versione centrale. Antonini è da qualche partita che non punta più la corsia laterale senza palla ma allo stesso tempo sembra migliorato in fase difensiva, Marchionni s’è visto ben poco, e poi peggio di Jankulovski e Abate è difficile fare. Pirlo non ha fatto una partita delle sue peggiori di quest’anno ma comunque di merda, ha sbagliato tutte le punizioni e i calci d’angolo, ha sbagliato un tiro dal limite e poi un altro e un altro ancora, su tre, ha toppato dei palloni pericolosissimi quando eravamo in vantaggio nel finale, ma almeno mi ha messo di buon umore con qualche suo dribbling vecchio stile dal lato corto dell’area. Ambrosini è fuori-fase, falcia molto e corre sempre meno e sempre più in ritardo, la doppia ammonizione ci sta, piuttosto dovremmo compatirlo, gioca più ora che quando aveva ventisette o ventotto anni. Seedorf è stato inesistente, una volta avevamo lui giovane e Rui Costa e Kakà, ora solo lui a fine carriera, urge un acquisto anche come trequartista (uno alla Sneijder per intenderci) così da farlo diventare da titolare inamovibile per forza maggiore ad alternativa di lusso per scelta, tranquilli arriverà Filippo Galli e lo porterà a nuova vita. Huntelaar non è un esterno destro d’attacco quindi non va né in profondità né salta l’uomo né taglia in area specialmente sul secondo palo( cosa che invece dovrebbe fare), detto questo quando vedi un giocatore che dà tutto lo salvi dicendo che è stato generoso, lui lo è stato. Borriello non m’ha convinto anche se ha conquistato il rigore vincente, pochi tagli dei suoi ad allargare, pochi venire incontro alla palla, poco lavoro da pivot alto, quasi nessuna conclusione nello specchio della porta, soffre molto una coppia di centrale fisicamente forte, non è la prima volta, e non è certo una nota di merito. Ronaldinho? Beh lui è uno dei motivi principali per cui giocheremo il girone di Champions League del prossimo anno. Prendere o lasciare è stato lui il giocatore più determinante della rosa. Anche stasera ha prima umiliato De Silvestri più volte, poi ingaggiato un duello con Frey sia di testa che di piede, e infine siglato il rigore della vittoria.
Abbiamo giocato col 4-2-1-3 perché è giusto così, è il sistema di gioco che ha dato le maggiori soddisfazioni a Leonardo ed è stato corretto affidarsi ad esso in questo momento di difficoltà. Quando si è trattato di cercare la vittoria con il risultato fermo alle reti inviolate ha optato per il suo consueto 4-2-4 dove, suo malgrado, ha dovuto mettere giocatori che se fosse per lui non vestirebbero più o non avrebbero vestito nemmeno da gennaio la maglia del Milan come un altro ex giocatore qual è ora Inzaghi e quello lì con la numero trenta, che pare si stia pure per riscattare. La Fiorentina è parsa squadra demotivata e deconcentrata, non ha messo la gamba, nel senso che c’era per dovere di firma ma in realtà pur dandoci parecchio filo da torcere tatticamente non è sembrata avere il mordente di chi si sta ancora giocando qualcosa, infatti è fuori da tutto con un allenatore, si dice, futuro Lippi italico. Dei loro mi è piaciuto il nuovo entrato, quel Ljajic, noi compriamo Adiyiah e loro questo qui, beh, una gran bella differenza, non c’è che dire. Ritengo dunque che abbia vinto la squadra che più ci teneva a vincere, che più ha creato, che più ha dato in campo, che più aveva motivazioni e voglia, a fine campionato sono fattori che pesano. Era così anche all'Edilnord?
ecco il video di quel gol.
Noi italiani siamo mafiosi nel sangue e per i noi i biscotti sono normalissimi. Ma al' estero partite come quella di stasera fra Lazio ed Inter non sono molto apprezzate
solita aria fritta e luoghi comuni a cazzo di cane, come se i biscotti e la mafia esistessero solo in italia… il 2-2 tra danimarca e svezia "and the spaghetti are out" ce lo siamo dimenticati?
cito questo solo perchè è il più recente, ma di biscotti non italiani ce n'è a bizzeffe…non parliamo sempre per il cazzo, please.
con maldini bevuto da vucinic
avessi detto thiago silva, palonimo si faceva saltare pure da adriano, quell'anno…
chi diavolo è palonimo?
Come al solito gli obiettivi perdazzurri non si smentiscono nemmeno questa volta…perfino gli "estremisti" Sarugia e Cornelio ieri si lamentavano del fatto che se doveva essere una commedia, almeno gli attori potevano fare qualche prova prima della recita…
Signora, Inter-o-Lazio? No, Gran Biscotto!
Ps mai tiferei contro il mio Milan per fare perdere lo scudetto agli intertristi….
e poi se notate il fuorigioco sbagliato dal nostro terzino…chi era Jankulovsky? non mi sembra così scandaloso quel gol…
mica parlo del gol (anche perchè i nostri due gol di ieri sono due colpi di testa, non due autogol…) parlo del vostro stato d'animo (di voi tifosi insomma) dopo quella sconfitta.
Eravate proprio disperati, immagino, per non aver contrastato l'avanzata della Roma…
;-)
Sinceramente manco mi ricordavo di quella partita, e di ieri non ho visto proprio niente ne gol ne commenti della gente….
fate sto triplete e non rompete a noi


@sarasa
dal video si vede che:
1) l'uomo non era di maldini ma dell'altro centrale, che si è fermato e poi l'ha rincorso (invano) solo paolino
2) compagnogni (telecronista) ha detto che era il primo errore difensivo centrale della partita
3) la roma ne fa di gol così, e il milan ne prende
4) kalac era veramente scarso
5) I NS TIFOSI NON HANNO ESULTATO
la differenza principale è li. poi che i tifosi pensassero (e dico: pensassero) che questa sconfitta a noi non facesse troppo male, e magari alla roma poteva servire x battervi, quindi non erano del tutto dispiaciuti può essere, ci sta. ma come quest'anno, vedere la roma dietro di 2 punti e sapere che noi gliene abbiamo portati via 5.non ho mai sperato in un roma-milan 2-0, però sapere che una sconfitta ns poteva dire fregarvi lo scudetto, ADESSO, bhè, potrei dire che nn era male. settimana scorsa già no, perchè rischiavamo il culo con samp e palermo dietro che arrivavano, ora che sono + tranquillo il pareggio dell'olimpico l'avrei barattato con lo scudetto alla roma.
però allo stadio non si va con quella testa lì…
premessa fondamentale. ieri l'inter ha vinto perchè è nettamente più forte della lazio.
è qualcosa d'insopportabile nel modo in cui la dirigenza del Milan, Berlusconi in testa, sta protraendo l'agonia del club con un accanimento terapeutico degno di miglior causa. E mentre tutto questo accade, una domanda aleggia senza risposta: a chi giova questo strazio? E a chi conviene rovinare le straordinarie imprese compiute dal Milan, in Europa e nel mondo, negli ultimi 20 anni? La situazione è paradossale. Da tre anni il Milan si presenta al via della stagione con l'obiettivo massimo – e ormai dichiarato – di arrivare 3° in campionato. Lo fa con una squadra vecchia, logora e superata, ogni anno spendendo meno, cedendo il suo miglior giocatore (dopo Kakà al Real Madrid, ora vedremo che ne sarà di Pato), mentre la distanza dall'Inter – e dai grandi club d'Europa – si fa ogni anno sempre più marcata, sempre più drammatica, sempre più incolmabile. Per capirci: il Milan di oggi, al confronto dell'Inter di oggi, è una bagnarola paragonabile all'Inter di Tardelli o di Hodgson o di Lippi nei confronti del Milan berlusconiano (di allora). E non tragga in inganno il fatto che Leonardo sia riuscito, Dio solo sa come, a tenere la squadra in corsa-scudetto fino a un mese, un mese e mezzo fa: per quanto svillaneggiato dalla proprietà, Leonardo ha fatto meglio di Houdini, anche se alla lunga il bluff è venuto alla luce. Il Milan, oggi, è una vecchia e nobile decaduta piena di rughe che si ostina a credere che il tempo non sia passato: e ogni volta si prepara al gran ballo delle debuttanti anche se ormai, sulla pista, non se la fila più nessuno. Una volta era la (squadra) più bella del reame: oggi fa pena. E ogni volta che esce di casa è un colpo al cuore.
Nella vita c'è un tempo per tutto, si dice sempre; ebbene, prendiamone atto. Per vent'anni Berlusconi e Galliani, con mezzi ingenti, intuizioni felici e motivazioni fortissime hanno fatto del Milan – prima con Sacchi, poi con Capello, infine con Ancelotti – la squadra più bella e più vincente del mondo. Per i tifosi, che avevano conosciuto l'amarezza di gestioni disgraziate culminate con una doppia retrocessione in serie B (la prima per squalifica, la seconda per demeriti sportivi), l'avvento di Berlusconi ha avuto il significato della manna caduta dal cielo. Impossibile chiedere di più a un presidente, impossibile chiedere di più a una squadra divenuta – e rimasta a lungo – autentica leggenda.
Poi però le cose sono cambiate: e Berlusconi, in tutt'altre faccende affaccendato, ha smesso di considerare il Milan prioritario nel ventaglio dei propri interessi. Niente di male, naturalmente: tutto legittimo. Ma sarebbe stato importante dirlo. Invece no. Di colpo Berlusconi ha smesso di spendere soldi per grandi campioni da consacrare (Van Basten, Gullit, Shevchenko, Nesta, Kakà) e ha cominciato a spenderli per grandi campioni in declino (Rivaldo, Ronaldo, Vieri, Beckham, Ronaldinho); poi, per chi ancora avesse avuto dubbi sul disimpegno in atto, il Milan ha venduto “per soldi”, al Real Madrid, il suo miglior giocatore, ancora giovane, l'unico davvero capace di fare la differenza (Kakà). Niente di male: sarebbe bastato dire “non possiamo più tenere il passo con i grandi club del calcio”, la gente ci sarebbe rimasta male ma avrebbe capito. Macchè.
Da tre anni il Milan è diventato una specie di cimitero degli elefanti, è passato da Ronaldo a Bobo Vieri, da Emerson a Favalli, da Oddo a Mancini (sic) eppure Berlusconi e Galliani continuano a dire che il Milan, ieri con Ancelotti, oggi con Leonardo e domani magari con Filippo Galli, ha i giocatori più forti e ha tutto per vincere scudetto e coppe. Ma mentre l'Inter dei nuovi acquisti Snejider e Lucio, Eto'o e Motta, Milito e Pandev, si appresta a sfidare il Bayern in finale di Champions League e a vincere il suo 5° scudetto consecutivo, il sito rossonero annuncia l'ingaggio di Mario Yepes, 34enne difensore del Chievo, che arriva a parametro zero, primo rinforzo del Milan 2010-2011. Qualcosa che non quadra c'è.
Ci sarebbero stati due modi (e a dire il vero ci sono ancora) per uscire più dignitosamente dal grottesco impasse. Nel caso A, Berlusconi avrebbe potuto dire ai tifosi: “Vi chiedo scusa, non ho più tempo e soldi da dedicare al Milan, è stato bello, da oggi il club è in vendita”. L'avrebbero riempito di applausi e ricoperto di ringraziamenti: peccato, un presidente così non lo troveremo più. Nel caso B, Berlusconi (ma anche Galliani) avrebbe potuto dire ai tifosi: “Per questioni di bilancio dobbiamo ridimensionarci. Vi chiediamo di avere pazienza, ma anche fiducia, perché il Milan da oggi diventa una specie di Ajax, una specie di Arsenal, e proverà a fare bella figura, magari vincendo un po' meno – e un po' meno frequentemente – con una squadra composta da giovani campioncini, italiani e stranieri”. Dopo l'abbuffata di Champions, Supercoppe e Intercontinentali, e l'orgia di supercampioni e Palloni d'Oro dell'era-Sacchi, dell'era-Capello e dell'era-Ancelotti, quella della squadra giovane, totalmente rifondata, avrebbe potuto essere una scommessa affascinante. Paradossalmente, un modo per stringere i tifosi ancor più alla bandiera.
Il Milan invece non ha fatto né l'una né l'altra cosa. Ha smesso di spendere facendo finta di nulla, ha smesso di avere ambizioni continuando a sbandierare le solite (folli e ormai infondate) ambizioni e invece di avviare un progetto-giovani difficile ma stuzzicante, impegnativo ma affascinante, è rimasto impaludato nelle sabbie mobili di oggi, prigioniero di un sogno scaduto e travolto dalla più totale mancanza di progetto. Peggior modo di rovinare vent'anni di successi dovuti a una gestione generosa e illuminata non c'era: il Milan invece è sulla buona strada per farlo.
E mentre la stagione 2009-2010 passa agli archivi in un'atmosfera di palpabile sbigottimento – e di desolazione rispetto all'affaire-Leonardo -, il tifoso non sa più cosa pensare e cosa aspettarsi. La squadra è bollita, fa acqua da tutte le parti e le occasioni per accorgersene si sono sprecate: il Manchester in due partite ha rifilato al Milan 7 gol (a 2), l'Inter 6 (a zero), persino il Palermo 5 (a 1). Il Palermo che zitto zitto, con due lire nel borsello, è andato a cercarsi in giro per il mondo Pastore e Hernandez, Cavani e Kyaer, Sirigu e lo stesso, non più giovanissimo, Miccoli. Mica Mancini.
Chiedete ai tifosi del Milan se non farebbero cambio col Palermo. Cambio di progetto.
…era di ziliani
p.s. rdv, che ne è stato di ro-idiota? lo hanno soppresso? è andato a portare le babbucce al padrone?
@Sarasa (150)
Quel Roma – Milan si giocò a DIECI giornate dalla fine, con la Roma che era ad otto, nove punti indietro e il Milan che non poteva regalare punti essendo in lotta per il quarto posto.
Sei il solito disinformazionista.
SARASA = MINZOLINI
http://www.tgcom.mediaset.it/fotogallery/fotogallery7279.shtml?1
giusto per farsi due risate…la migliore è questa:
http://www.tgcom.mediaset.it/fotogallery/fotogallery7279.shtml?1
giusto per farsi due risate…la migliore è questa:
ricky, dal video mica si vede se i vostri hanno esultato o meno…
ma anche se non l'avessero fatto pubblicamente, io mi chiedo se ci sia differenza tra pensarlo e farlo vedere.
otelma, quale disinformazione, vorrai mica dirmi che a 10 giornate dalla fine voi foste ancora in lotta per il titolo?
(in lotta non significa "lamatematicaloconsentivaquindicicredevo")
Ed a 10 giornate dalla fine, battere la Roma, per voi, significava vederci quasi sicuramente al derby già scudettati.
Insomma, c'è chi è bravo a scandalizzarsi a prescindere, se c'è di mezzo l'Inter.
Così come ci sono interisti che si scandalizzano a priori dell'arbitro, lo temono già dal giorno della designazione.
Tanto Otelma ed MD avrebbero parlato di biscotto pure se la Lazio avesse perso giocandosela di più, quindi in culo a loro sono felicissimo di QUESTO tipo di partita.
Ripeto, doveva essere un biscotto a Firenze, due anni fa sempre con la lazio e poi col Siena, il 5 maggio, l'anno prima pure un inter-lazio giocato a bari, in cui invece pareggiamo nel finale, eliminando la lazio dalla lotta scudetto…
E mo ve lo prendete in quel posto.
Un benvenuto a Supergrass (che cazz' è, Supererba? Vabbé, qui non siamo proibizionisti). Grazie per i complimenti.
E poi, nuovo post.
Sarasa non è questione di titolo era questione che i punti li dovevamo fare per il quarto posto non come la Lazio che tanto sapeva di essere salva perché l'atalanta non fa 6 punti e lei non perde col livorno.
un biscotto con 15 tiri in porta?
sarebbe bastato un… rigorino.
a me non interessa se gli atleti della lazio avessero o no paura, mi interessa solo che battere la quintultima in classifica dopo aver battuto,fra gli altri, Chelsea e Barça, essere arrivati in finale di coppitalia e di Cempions, essere primi in classifica da anni, è una cosa normalissima.
posso capire il disappunto di chi ci vede sempre davanti da anni ma io rivolgerei le mie forze alla società che ancora una volta non fa nulla per rinforzarsi e il cui AD afferma:"se andiamo in cempions Inzaghi sarà confermato"
di questo dovreste preoccuparvi piuttosto. che se ne va una persona per bene. un milanista, uno dei pochi, stimabile e stimato anche da gran parte degli interisti.
a me personalmente fa molto piacere che Leonardo se ne vada ma unicamente per il suo bene.
Le nozze con i fichi secchi è difficile farle.
Grazie per il benvenuto, Marcovan!
Non so di preciso se Supergrass vuol dire supererba…letteralmente lo lascia credere, però so per certo che è il nome di uno dei miei gruppi inglesi preferiti!
Supergrass