101 4 minuti 15 anni

Mi sono immerso nella lettura di questo libro durante la recente vacanza dolomitica. Di notte, mentre tutti dormivano, in un paesino d’alta montagna popolato sì e no da 600 anime. Nel silenzio più totale. Può ancora accadere, in questo chiassoso e caotico primo decennio  del XXI secolo.

Perchè la necessità di questo religioso silenzio? Perchè non volevo rischiare di deconcentrarmi, di perdere anche solo una virgola di questo libro ben scritto dal bravo Gigi Garanzini (tifoso non-milanista) che nulla fa per nascondere il profondo affetto per l’uomo Nereo Rocco, affetto da me ampiamente condiviso. Questo mio affetto non è dovuto al fatto che Nereo Rocco è stato uno degli allenatori più vincenti della nostra storia (l’aggettivo "tecnico" avrebbe senz’altro fatto scompisciare il Paron) o il primo italiano a vincere una Coppa Dei Campioni. O almeno non è dovuto soltanto a questi motivi. Questo mio affetto è dato principalmente dal fatto che Nereo Rocco è stato il "mio" primo allenatore nonchè personaggio immenso, diverso da coloro – mi limito a menzionare i cosiddetti "vincenti" – che nel tempo gli succedettero: diverso dal freddo ed ironico Liedholm, diverso dal rivoluzionario e maniacale Sacchi, diverso dall’antipatico e teutonico Capello, diverso dal modesto e tranquillo Zaccheroni. Dimentico Ancelotti? Nient’affatto. La ragione di questa omissione è che Carletto è una razza a parte, secondo me non è altro che la palingenesi di Rocco adeguata ai giorni nostri, una sorta d’evoluzione della specie.

Diverso è quindi il Paron, con i suoi difetti – e il libro, che non è un’agiografia, non manca di sottolinearli – ma con una montagna di pregi, primo fra tutti un cuor d’oro di dimensioni spropositate celato dietro un aspetto fintamente burbero. Diverso perchè raramente si esprimeva in italiano, cosicchè i suoi nuovi giocatori erano costretti ad imparare a comprendere il suo dialetto triestino prima ancora degli schemi di gioco. Diverso perchè non pretendeva d’inventare nulla, per lui il calcio era una cosa semplicissima e divertente, nonostante si trattasse della sua professione e della sua vita.

Chi fosse convinto che un Milan degno d’attenzione sia soltanto quello dell’ultimo ventennio  può evitare di spendere soldi e tempo per comprare e leggere questo libro. Agli altri, o a chi soltanto avesse dei dubbi, consiglio vivamente di farlo. E’ un tuffo nel passato, in un calcio distante anni luce da quello di oggi. Da quello, per esser chiari, dei termini urticanti come business, ranking UEFA e merchandising, dei genii della comunicazione alla Mourinho e dell’avidità di certi  procuratori, delle partite ogni tre giorni in TV e della logica  che un calciatore deve automaticamente fidanzarsi con una velina e non magari con una commessa, una ragioniera o una cassiera di supermercato (i calciatori  moderni quelle di queste ultime tre classi sociali al massimo le trombano, ma soltanto se molto fighe).

Leggere questo libro per me è stato come incontrare un vecchio amico. Anzi, un nonno burbero ma buono che credevo non avrei rivisto mai più.

101 commenti su “IL PARON

  1. Lo prenderò sicuramente.

    Una cosa che non ho mai sopportato è questo forzare da parte della proprietà attuale per far sembrare che il Milan abbia cominciato ad esistere con Berlusconi. C’è un Milan di un’altra epoca che io non ho mai potuto vivere ma che è Milan tanto quanto questo, forse migliore per molti versi perchè non sono solo i numeri dei trofei a dare il valore alla dignità con cui si gestisce una presidenza.

    Mi piace pensare ad un Milan operaio che per 43 anni non vince niente e che poi è il primo club italiano a laurearsi campione d’Europa, la nostra storia è strana, piena di grandi alti e grandi bassi.

    Spero di conoscere anch’io questo vecchio amico leggendo il libro.

  2. bellissimo post….non male questo accostamento fra rocco e ancelotti, e devo dire che non hai tutti i torti…questo ci deve far capire ancora di più cosa ci siamo persi!

    rispondo ai commenti del precedente post:

    rdv

    darmian è stato uno dei pochi errori di ancelotti. è un ottimo difensore e sono convinto che lo dimostrerà.

    forse non segui molto la serie A, ma marzoratti sta giocando titolare dall’inizio dell’anno nel cagliari con astori,

    che se non sbaglio è almeno per la metà del milan.albertazzi è un altro fortissimo per la sua età, ha già esordito con

    ancelotti e può fare sia il terzino che il centrale…stasser è una forza della natura. come caratteristiche

    è simile a desailly, magari diventasse come lui…

    non devono essere i salvatori della patria, ma un punto su cui ripartire. non devono giocare sempre,

    ma devono essere sempre presi in considerazione. invece di mettere kaladze o quella specie di omone americano che

    ancora non ho capito che sport faccia, loro sarebbero andati benissimo! alcuni come strasser e albertazzi possono

    essere già utilizzati quest’anno, gli altri spero tornino l’anno prossimo…

    mabell

    thiago silva terzino sinistro sarebbe uno spreco totale…secondo me abbiamo la coppia di difensori centrali più forte

    del mondo, sfruttiamoli al massimo 🙂

  3. Elbonito,

    se segui la Primavera del Milan mi sai dire qualcosa su Simone Verdi? Me lo descriveresti come giocatore se lo conosci?

    Grazie anticipatamente.

  4. Marcovan, quasi quasi me lo compro…! Son sempre stato molto affascinato ed incuriosito dalla figura di questo signore…!

    Purtroppo (o per fortuna visto che così la mia carta d’identità è molto meno sgualcita della tua) non l’ho conosciuto… i miei ricordi seri partono dal Milan di Sacchi e degli olandesi…! Ma il mio vecchio professore di informatica delle superiori, al quale son molto legato mi racconta sempre del vecchio Milan, una squadra operaia e per certi versi anche un pò “sfigata” rispetto ai cugini di quegli anni…

    Devo assolutamente approfondire…

  5. adamos

    verdi è un ragazzino del 92, l’ho visto una volta…quando l’ho visto io ha fatto cose pazzeche contro

    ragazzi più grandi di lui….e

    sappiamo bene a quell’età quanto

    conti un anno di differenza!

    speriamo che il buongiorno si veda dal mattino 🙂

  6. “forse non segui molto la serie A, ma marzoratti sta giocando titolare dall’inizio dell’anno nel cagliari”

    un campioncino insomma!

  7. certo che vedere li Cesarone….

    se l’alternativa è costacurta…

    quasi quasi….

    vista l’ultima volta com’è andata…

  8. Speriamo bene Elbonito, che non lo brucino che se ne sta parlando anche troppo per televisione e ultimissima cosa sulla Primavera: giocano a quattro in difesa? Te lo chiedo perchè quando leggo sul sito le formazioni ufficiali Strasser comparirebbe come terzino sinistro, sta giocando in quella posizione?

  9. “E’ una squadra che ha perso in autostima. Secondo me non è un problema tecnico-tattico o di valori. Si parla sempre di organico, ma non credo che il problema sia questo. Non a caso è diventato un giocatore importante Abate perché viene da una retrocessione col Torino. Per lui giocare nel Milan è come toccare il cielo con un dito e quindi l’entusiasmo di fare le grandi cose ce l’ha. Non so se il resto del gruppo ha questo stesso entusiasmo”

    Questo lo ha detto Zaccheroni, e penso sia un analisi esatta su uno dei problemi del Milan…

  10. a a seedorf, pirlo, ambrosini, superpippa , gattuso l’autostima non manca affatto.

    il problema semmai è il contrario…

  11. ‘salve… 🙂

    Cazzarola, avevo ormai pronto il mio post, vorrà dire che lo pubblicherò domani pomeriggio… 😉

    @ Zio:

    “Credo che dia” è corretto, il che converrebbe tenerlo sempre (anche se oggi la tendenza è quella di toglierlo)…

    Va detto che in effetti il termine bannato andrebbe applicato alla persona che subisce un trattamento di questo tipo, per i commenti cancellato a più senso…

    @ Antonio:

    “Sarebbe meglio ti concentrassi”…

    Boss, un SE non ci starebbe poi così male, non trovi? ;)))))

  12. francamente non ho mai capito il perchè si debba andare a cercare degli impalpabili motivi psicologici quando i problemi tecnici sono così lampanti.

  13. Infatti io ho precisato UNO dei problemi, non è l’unico però potrebbe essere uno di quelli. Molto di loro hanno già vinto tutto o comunque tanto…

  14. adamos

    la primavera quest’anno l’ho vista una volta e giocava con la difesa a 4….e strasser per fortuna stava giocando a centrocampo 🙂

  15. Meno male Elbonito, che resti a centrocampo Strasser! A luglio in quegli pochi spezzoni che l’avevo visto mi era piaciuto poi non so perchè sia improvvisamente sparito.

  16. adamos secondo me sia strasser che albertazzi giocare tranquillamente in prima squadra….non come titolari ovviamente

    rdv

    il cagliari è un’ottima squadra, l’anno scorso ha fatto un campionatone e quest’anno la squadra è quasi la stessa….se marzoratti è arrivato e si è preso subito il posto da titolare evidentemente non è cosi scarso…

  17. Mi alzo in piedi per applaudire il primo blog calcistico in cui leggo la parola “palingenesi”, anche se applicata un po’ ad minchiam, che Agnolotti mi sembra molto più “compagnone” che “paròn”…

    Milanisti, conservate con cura questo marcovan…

  18. “palingenesi” ha colpito anche me.

    tradotto in italiano potabile?

    elby, mi giunge da parecchie voci che la primavera del milan faccia schifo…potremmo dire che sia la “palingenesi” della prima squadra.

    p.s. ho cambiato avatar, ma continuo a odiare silvio.

  19. Zio,

    dal greco

    palin che significa di nuovo

    e gènesis che significa nascita

    in pratica era un modo di classe per dire che Rocco è per così dire rinato in Ancelotti, in certi modi di essere e di fare di Ancelotti.

  20. Io non la seguo la Primavera ma mi sembra che le abbiamo vinte tutte o quasi ‘sto anno e vedo sul sito che segna spesso Zigoni, insomma se c’è qualcosa di positivo in una stagione del genere diciamolo pure! Non fa mica male!

  21. Bellissimo post, ricordi indelebili il Paron in bianco nero, non c’era la tv a colori, con la prima Coppa Campioni arrivata in italia.

    Per me, forse dirò una cosa per tanti incomprensibile, sarò sempre grato per gli ultimi venti anni certo si è vinto tantissimo, ma quello era il vero Milan il Milan con cui sono cresciuto. Il Milan Casciavit (cacciavite) per dirla alla Brera opposto all’inter Bauscia. Solo quel Milan poteva riempire San Siro per Milan/Cavese, vi era un orgoglio un senso di appartenenza che andava anche altre il risultato sprtivo vero e proprio. Certo per molti aspetti Rocco è stato l’emblema di quel Milan e non mi dispiace l’accostamento ad Ancelotti e guarda caso così come il Paron allora simbolo perfetto del Milan casciavit aveva di fronte Herrera, altrettanto perfetto simbolo dell’Inter Bauscia, fino all’anno scorso sulla piazza milanese si confrontavano un tipico personaggio Casciavit Ancelotti con un tipico personaggio Bauscia Mourinho, per certi versi caratterialmente simile al Buscia Herrera.

    elbonito, ceto che Thiago Siva terzino puo essere uno spreco, ma in emergenza al centro posso avere qualche decente sostituto cosa che invece manca totalmente sui terzini. Certo avessimo i terzini non sognerei nemmeno il suo spostamento.

  22. Post molto bello , complimenti marcovan.

    Fabio dna se il milan continua così crudeli non arriva a 70 anni di sicuro 🙂

  23. Buongiorno Popolo Rossonero

    il Paròn…semplicemente un mito! Grandissimo personaggio.

    Intanto ho sentito le dichiarazioni di Leo che conferma le parole di Nesta. Ha pronunciato la parola “umiltà”. Interessante anche il resto che ha detto.

    “Umiltà” lo avevo letto anche sul sito del Milan, nella trascrizione di quanto detto da Nesta, ma è poi sparito improvvisamente…

    Sui giornali viene riportata l’ipotesi di cessione del Milan, probabilmente legata al “risarcimento” famoso o forse no, da parte di SB.

    Se è tutto come scrivono, stiamo per approssimarci al cambiamento tanto atteso e, a questo punto, chiedo alla Società di darmi la possibilità di dover un giorno rimpiangere l’addio di SB e soci.

  24. Per un milanista cinquantenne come me, il Paron lo ricordo con tanto affetto.

    Concordo pienamente con adamos8181 nel commento #1, il Milan c’era già molto prima di SB, poi se con lui abbiamo raggiunto livelli stratosferici nessuno lo mette in dubbio. Ma io da piccolo soffrivo tanto perché i mei amici juventini vincevano scudetti di continuo, ma nello stesso tempo ricordavo loro delle nostre due coppe dei campioni, la seconda poi anche s eavevo solo 10 anni ma me la ricordo benissimo quella serata davanti alla TV.

    Grande Paron, se esiste il paradiso, e tu saresti lì, fa in modo che possiamo uscire da questa situazione, hai fatto tanti miracoli qui interra, figurati da sopra…

  25. ..e sono anche d’accordo sul fatto che ritieni Ancelotti una sorta di “reicarnazione” del buon Nereo.

    In fondo sono due anime contadine, semplici e grandi lavoratori. Che poi venga visto come un compagnone (MrS, a proposito: Ancelotti, si chiama Ancelotti..l’ha fatto notare Marcovan già una volta e mi sembri bello sveglio per capire..) più che un paròn ci può stare. E’ l’evoluzione della specie e l’adattamento, in chiave moderna, ad un tipo di calcio che non c’è più.

  26. è colpa mia! Sono uscito fuori dallo schermo ma non l’ho fatto a posta 🙁

    mrlogan

  27. Bel post, questo libro sarà senz’altro oggetto di lettura da parte mia.

    E Darmian per la cronaca non gioca xchè ha subito un infortunio qualche mese fa e se non sbaglio anche abbastanza importante.

  28. E quoto Adamos al #1: anche a me da parecchio fastidio sentire evidenziare sempre e solo i 23 anni di Berlusconi e non i totali 110 (uè tra poco è il compleanno!)

  29. ottimo post, sul serio. Il Paron e’ stato un mito e i tifosi del Milan al di fuori di Milano, come me, sono nati con lui.

    Un libro che dovrebbero leggere due volte tutti quelli che hanno conosciuto solo il Milan di SB.

    Che buffo! abbiamo tanti personaggi che popolano la nostra storia (nei suoi momenti piu’ gloriosi o tristi) ma il ricordo di SB sara’ sempre associato a questo periodo di merda che ci sta facendo deliberatamente vivere.

    Pensate a come il Paron lo avrebbe mandato a quel paese…

  30. Buongiorno gentaglia 😉

    @marcovan, prima che mi dimentichi: ho raggiunto il mio scopo, farti pubblicare foto dell’Inter campione d’Italia.

    tu pensa intanto a quanti scudi vi abbiamo rosicchiato in 4 anni fino a raggiungervi e a maggio di questo passo saremo avanti a voi 😉

    l’Italia calcisitica deve molto a Rocco. uno degli inventori del catenaccio, l’inventore del “calcio alla viva il parroco” quando si vinceva e si era verso la fine della gara la palla doveva andare in tribuna, pena incazzature memorabili e male parole in triestino stretto.

    Rocco era il buon senso applicato al calcio.

    Uno dei grandi.

    i colori non c’entrano. fu con lui che iniziò il dominio euromondiale di rossoneri e nerazzurri. La Juve non faceva parte di questo binomio delle meraviglie.

    Milano dominava il mondo.

    grande paròn.

  31. eh no RN, non puoi però neanche estremizzare nell’altro senso dicendo che il ricordo di SB sara’ sempre associato a questo momento negativo.

  32. Ghost, eddai, “Agnolotti” è un modo simpattttico di sfottò…

    Una volta lo chiamavo “Porcellotti”, direi che di più non posso.

    Ed essendo l’allenatore in questione un buongustaio, non credo se la prenda troppo 😉

  33. ilPrigioniero, essere tifosi significa anche essere obiettivi. Pur essendo milanista dalla nascita, tento di non perdere mai il senso della realta’.

    SB ci ha regalato immense e irripetibili emozioni. Per questo lo ringrazieremo per sempre. Come potrebbe essere diversamente?

    Ma non bisogna dimenticare che nello stesso periodo abbiamo vissuto degli episodi dei quali dovremmo vergognarci a lungo. Nomino a braccio: Lentini, pagamenti fuori mazzo degli olandesi, le luci di marsiglia, militarizzazione della curva sud, calci in culo a molti dei nostri miti, ignominiosa cacciata di ancelotti, la figura di merda con maldini, la vendita della bandiera kaka’ e tanti altri eventi che non mi sovvengono ora.

    Si potrebbe discutere di ognuno di questi. Senza alcun pregiudizio. Da amanti del calcio. E, attenzione, come potete vedere, non vi e’ alcun giudizio politico o strumentale nelle mie parole perche’ senno’ avrei dovuto menzionare tante altre situazioni. Ma non sarebbe corretto in quanto tali situazioni appartengono ad un’altra sfera, seppur non imprenscindibile.

    Sicuramente alcuni degli episodi sopra menzionati non sono imputabili a lui direttamente. Ma non possiamo non riconoscere che nel corso della sua gestione – che rimane per noi brillante – ci sono stati anche episodi che preferiamo rimuovere dalla nostra coscienza solo per amore della nostra squadra.

    Un vero tifoso ha il dovere di difendere l’integrita’ morale dei propri colori. E’ sempre stato il carattere che ha distinto la nostra storia e che ci fatto affrontare la B con orgoglio. Anche questo era l’insegnamento di Nereo Rocco e quello che ha tentato di farci capire Carlo Ancelotti. Ma non si puo’ proprio affermare che l’integrita’ morale sia stata la cifra stilistica dell’ultimo ventennio rossonero.

  34. Dna

    sulla sincerità di Crudeli ci sarebbe da discuterne. Quello che vediamo in TV a mio parere è un interprete di cabaret.

  35. scusate, ma qual’era l’integrità morale di Agnolotti?

    Uno che dalle intercettazioni è emerso che si confidasse con Galliani, dicendogli che alla juve conosceva gli arbitri che avrebbe avuto prima del sorteggio.

    Ecco l’integrità morale del vostro ex carletto.

    Nereo Rocco era qualcos’altro…

  36. RN

    avevo inteso che il tuo ragionamento fatto era quello “come ricorderemo un giorno SB” e quindi mi era parso riduttivo sintetizzare il tutto in questo particolare momento.

    Sulla riflessione più ampia posso anche essere in alcune parti d’accordo, non tralasciando però il fatto che 23 anni di gestione sono tanti e i risvolti legati ad essa pure, e questo momento il saldo del bilancio complessivo non può che essere comunque in attivo.

  37. mi pare anche normale che li conoscesse, glieli diceva Moggi… no?

    ipotetico dialogo:

    “Oh carletto, oggi ho messo farina a noi, e rosetti all’inter”.

    “Oh lucià, ok… sai che mi frega a me, devo mettere Henry sulla fascia…”

  38. *****larsen, mi sfugge il dominio euromondiale dell’inter… *****

    @darko, forse a quei tempi tu eri distratto. mi riferivo agli inizi.

    non mi riferivo certo alla finale che avete perso col Liverpool 😉

    leggi qui:

    1963

    Milan

    1964

    Inter

    1965

    Inter

    1966

    Real Madrid

    1967

    Celtic Glasgow

    (con l’Inter in finale che dopo il primo tempo vinceva 1-0 e perse 2-1 e qualcuno sta ancora dando la caccia all’arbitro).

    ora è più chiaro ?

    e poi non dite che io non parlo se non documentato 😉

  39. certo, normale.

    e moralmente ineccepibile?

    No, perchè non dico fare il riccardo cuor di leone e licenziarsi dalla juve scoperchiando la pentola di merda che era quel calcio già nel 2001, non nel 2006, ma almeno una volta che fosse passato al milan poteva dire qualcosa.

    Invece no, ha preferito confidarsi con crapa pelata, perchè non l’ha nemmeno sfiorato lo schifo che ho provato io e molti altri alle prime indiscrezioni del processo.

  40. MrSarasa,

    ma esattamente dov’è che è stato scritto: “Ancelotti è uomo di provata ed ineccepibile integrità morale”?

    Casomai è stato scritto che Ancelotti ha tentato di farci capire che un tifoso ha il dovere di difendere l’integrità morale dei propri colori.

    Con l’aggiunta che non si può proprio affermare che l’integrità morale sia stata la cifra stilistica dell’ultimo ventennio rossonero.

    Se poi tu conosci Ancelotti così bene da dargli o meno la patente d’integrità morale buon per te, io lo giudico per quanto fatto-non fatto come allenatore del Milan.

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