Questa partita non era “La Partita” che per tanto tempo abbiamo vissuto, intendendosi per tale quella che oltre a essere in sé densa di significati è anche quella che vale qualcosa d’importante, però io l’ho sentita lo stesso. Io credo, ma questa è un’opinione personale, che dovrebbe essere sentita più questa partita che Siena-Inter o Bayern Monaco-Inter; sempre e comunque dovrebbe essere più sentita una partita del Milan, a maggior ragione contro la squadra che veramente, ritengo, ci abbia “rubato” qualcosa nella nostra storia; senza per questo che io mi metta a fare “prove d’almanacchi” alla maniera delle mie convinzioni e in fede del complottismo, s’intende, i “terza stella” o i “ci mancano gli Scudi dal ’98 al 2005” sono cazzari cui non appartengo. Siamo nella merda dunque, anche se meno dei gobbi (apparentemente) e meno di quanto pensassimo ad inizio stagione (ricordate i miei memorabili richiami alla retrocessione?), ma cerchiamo di esserlo con dignità e fierezza, a testa alta e tirando dritto per la nostra strada. Lo strisciare, viscido di gufaggio, da una partita all’altra altrui non è onorevole; stimo piuttosto, se proprio la c.d. sportività (cosa debba intendersi per essa è del tutto relativo) costa troppa fatica o non è propria, l’indifferenza superba e altezzosa.
In questi giorni vedo, nella vita reale, alcuni compagni di tifo quasi terrorizzati all’idea del 22 maggio più di esserlo per la nostra situazione tra il tragico ed il ridicolo, se infatti la scorsa estate c’era tempo per gli acquisti ora addirittura dobbiamo incrociare le dita per il nuovo allenatore sperando che arrivi prima del raduno! Direi che ne abbiamo abbastanza dei cazzi nostri da occuparci e non vedo come una vittoria o una sconfitta dell’Inter potrebbe influire sul nostro percorso-umore, anzi – a dirla tutta – noi potremmo avere solo che vantaggi da un trionfo europeo nerazzurro, e non parlo solo di ranking, ve lo immaginate Galliani che borbotta per tutta l’estate che la sconfitta dell’Inter dimostra come sia difficile trionfare in Europa, cosa riuscita a Berlusconi invece più e più volte bla bla bla, l’ultima appena tre anni fa? Io non capisco, quindi, i rossoneri terrorizzati. Faccio semplicemente loro notare che, se proprio proprio vogliono ficcare il naso nelle faccende altrui, dovrebbero, come me, rimanere semmai infastiditi dal diciottesimo Scudetto nerazzurro, dal sorpasso possibile come numero di trofei nazionali; a livello internazionale l’Inter(nazionale) è una “rivale” come può esserlo la Roma in Serie A, mi preoccupa di più il Bayern che potrebbe avvicinarsi alle nostre sette affermazioni rispetto a chi può arrivare alla terza. Certo, lo sfottò più classico e divertente dell’ultima Coppa datata 1965 andrebbe in soffitta, ma tutta questa paura non la vedo proprio, paura di essere sbeffeggiati intendo; è come se uno si scopasse la prima vera figa della sua vita ventuno anni dopo suo cugino e corresse a sfotterlo, mi sembrerebbe quantomeno singolare, casomai andranno dai gobbi a vantarsi.
Chiusa questa parentesi di preambolo veniamo al match. La Juventus è meravigliosa nel riuscire a farci sembrare quello che non siamo. Davvero io non so come possa essere messa in campo in maniera così scriteriata una squadra, ma probabilmente non è messa in campo ma si mette da sola, ognuno gioca individualmente, Zaccheroni evidentemente non è mai stato seriamente considerato dal gruppo e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Loro “giocano” lunghi, coi terzini bassi quando attaccano loro e fuori-posizione quando attacchiamo noi, sempre presi in contro-tempo. Hanno Cannavaro che una volta aveva nella reattività e nella marcatura le sue doti migliori e che invece ora non arriva mai una volta per primo sulla palla ed insegue sempre. L’unico che si sbatte e tiene un po’ su la baracca è Chiellini. Buffon è scazzato, si vede chiaramente. Grosso ricorda il peggior Jankulovski, va su quando non dovrebbe, falcia sempre al limite dell’area di rigore sua, non fa una diagonale che sia una, difende staccato di una decina di metri dall’uomo. Il centrocampo, se così si può definire, sarebbe composto da Salihamidzic (poi Camoranesi), Poulsen e Marchisio, con Candreva rifinitore. Allora, il buon Brazzo, non aiuta mai una volta quell’indecenza di Zebina che prima non ho citato per dimenticanza e m’è venuto in mente ora; Poulsen è il primo uomo del campionato cui è riuscita l'impresa di rivitalizzare Pirlo, è la prima partita in cui il bresciano accorcia sul tridente, dribbla al limite dell’area (in velocità!), tira (di merda), viene lasciato giocare a palla scoperta (sempre!) con la difesa avversaria che si alza (non ho usato la locuzione “linea difensiva” apposta, ché di linea c’era ben poco). Io Marchisio non l’ho visto ma se perfino Zambrotta sembra tornato un terzino qualche merito ce l’avrà pure lui. Candreva me lo ricordo per un tiraccio quando ancora eravamo sullo zero a zero, che ancora gli intelligentoni del terzo anello ringraziano per l’omaggio del pallone. L’attacco? Schema fisso: lancio lungo per Iaquinta che svaria. Ripetuto continuamente per la gioia di Thiago Silva L'Umiliatore. Del Piero? Non pervenuto, surclassato perfino da un paio di anticipi del, notoriamente, funambolico Favalli.
Ecco, in questo quadro, cioè contro quella Juventus lì, hanno giocato bene più o meno tutti, al punto che sarebbe inutile e vanamente illusorio stare qui a decantare Ronaldinho per la doppietta (sicuramente secondo miglior giocatore della stagione alla pari di Nesta), Antonini per lo splendido gol e la prestazione sicura e gagliarda, Pirlo e Seedorf in versione 2003-2007, Gattuso che ha azzeccato due recuperi (su Candreva e Poulsen!), Pato che rispetto a Beckham prima e Mancini poi è altra roba là sulla destra, Borriello che apre spazi per i compagni ma che manca sempre di concretezza in area, ecc ecc. Insomma, ha senso in una partita giocata contro un avversario inconsistente, non motivato, abbandonato a se stesso, deluso e pure insospettabilmente così scarso tecnicamente,.. ha senso fare un peana alle prestazioni rossonere individuali? Non credo. Altrimenti daremmo ragione al geometra che snocciola medie-punti del Milan con Nesta-Pato e senza di loro, parlando implicitamente di squadra da Scudetto, con nessun giornalista che ha i coglioni per chiedergli come mai non sono stati comprati sostituti all’altezza o quasi dei due titolari, invece di costringere l’allenatore a schierare I Favalli, i Bonera, i Mancini, i Beckham, gli Huntelaar all’ala. Ah già, i fatturati, gli stadi, il fascino della Premier, la fiscalizzazione,… tutte cose di cui si avvantaggia anche l'Inter, notoriamente. Di tanto altro, addio a Leo compreso, parlerò nei prossimi post, questo è già venuto lungo abbastanza troppo.