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Il Milan di fine anno è una squadra che ha davanti a sé una convalescenza ancora lunga e a rischio di ricadute. Lo ha dimostrato la partita con il Sassuolo che i rossoneri avrebbero meritato di vincere e che invece è terminata a reti inviolate. Il giudizio non cambierebbe se domani, a Bergamo, la squadra allenata da Pioli riuscisse a battere l’Atalanta, una delle squadre che meglio hanno figurato nell’anno solare che sta per chiudersi e che, pur trovandosi talvolta a inciampare in campionato, è stata capace di arrivare tra le prime sedici della Champions League in corso.

La classifica, in fondo, è quella che è: a 14 punti dal quarto posto della Roma (che ha una partita in più), 7 punti dal sesto posto valido per la qualificazione in Europa League (e occupato proprio dai bergamaschi), e con solo 8 punti di vantaggio sul terzultimo posto. Già questo basta a rendere l’idea della mezza stagione che è stata sostanzialmente sprecata finora.

I mali del Milan sono evidenti in un reparto, quello offensivo, che è palesemente in difficoltà da inizio stagione: se Piatek ha dato nelle ultime due giornate segni di risveglio (ma la vena realizzativa è ancora tutta da ritrovare), i suoi due compagni di reparto, Suso e Calhanoglu, ci hanno amaramente abituato a giudicare le loro prestazioni con disappunto. A parte un paio di occasioni, il nazionale turco è apparso impalpabile, poco concreto, talvolta confuso nelle partite giocate in questo campionato. Lo spagnolo, invece, che in passato ci aveva comunque abituato a giocate risolutive (assist, tiri da fuori, gol su punizione), in questa stagione ha dato un contributo assolutamente marginale ai risultati del Milan.

D’altra parte, anche a centrocampo siamo ancora pieni di problemi. Tanto per fare nomi, Paquetà è da agosto che delude, Kessié ha i suoi alti (pochi) e bassi (molti), mentre è da sottolineare che non abbiamo un regista affidabile. Sia Biglia (flemmatico e talvolta acciaccato) sia Bennacer (dinamico ma acerbo) sono giocatori che non sempre si sono resi protagonisti in positivo.

Infine, è da segnalare che quella di domani è l’ultima partita di un decennio di crisi e declino: nell’agosto 2010 stavamo portando Zlatan Ibrahimovic in maglia rossonera, sapendo benissimo che si trattava di un giocatore in grado di spostare gli equilibri in campionato. Oggi si parla di far tornare un 38enne Ibrahimovic, con la speranza che abbia ancora i colpi per risolvere le partite nei momenti di difficoltà. La crisi rossonera sarà finita quando la pratica (che talvolta può essere necessaria, va ammesso) di cercare il canto del cigno di vecchie glorie (iniziata più di dieci anni fa, a essere precisi) sarà terminata.

IL PROGRAMMA DELLA 17a GIORNATA

Mercoledì 18 dicembre 2019
ore 18:55 – Sampdoria-Juventus 1-2

Venerdì 20 dicembre 2019
ore 20:45 – Fiorentina-Roma 1-4

Sabato 21 dicembre 2019
ore 15:00 – Udinese-Cagliari
ore 18:00 – Inter-Genoa
ore 20:45 – Torino-SPAL

Domenica 22 dicembre 2019
ore 12:30 – Atalanta-Milan
ore 15:00 – Lecce-Bologna
ore 15:00 – Parma-Brescia
ore 20:45 – Sassuolo-Napoli

Mercoledì 5 febbraio 2020
ore 20:45 – Lazio-Verona

9 commenti su “Serie A 2019/2020 – 17a giornata

  1. L’Atalanta è inciampata in qualche sconfitta in campionato proprio perché è riuscita ad approdare agli ottavi di Champions. Per affrontare entrambe le competizioni devi essere estremamente attrezzato, altrimenti in una delle due paghi dazio. Per questo m’incazzo quando si accusa Allegri di avere perso uno scudetto contro Conte anni fa: il primo arrivò secondo in campionato e ai quarti di Champions (eliminato da un super Barcellona), falcidiato da infortuni seriali e disponendo soltanto di un buon undici titolare, il secondo vinse potendosi concentrare soltanto sul campionato e anche grazie al famigerato gol di Muntari. L’Atalanta è attualmente più forte del Milan, domenica sarà durissima.

    Secondo me i problemi sono negli esterni offensivi e a centrocampo, anche se in quest’ultimo si pecca solo in parte. In Kessiè, Paquetà e Biglia soprattutto: Bennacer sarà pure acerbo, ma è l’unico che per ora sembra sapere il fatto suo là in mezzo, Bonaventura è fuori ruolo ma riesce comunque a fare bene con la serietà e l’esperienza. Se si vuole proseguire col 4-3-3, questi sono i problemi. La difesa non prende tantissimi gol in generale e ne prende pochi per colpa sua, non credo sia quello il problema.

    Ibra sarebbe un errore, lo ribadisco.

  2. Auguro all’Atalanta e al gobbo di provincia suo allenatore ogni male possibile, sportivamente parlando. Insopportabili approfittatori che sono entrati in Champions per un regalo dellacasa-madre e che hanno voluto un culo assurdo nei sorteggi.

    Ibrahimovic inventa gol che anche a 38 anni in Serie A può inventare. Vi invito a riguardarvi quelli segnati in USA. Il 70% sono invenzioni che non c’entrano nulla col campionato meno competitivo. Non si muove più a tutto campo ma fisicamente sta messo meglio di Cristina. Di testa poi le prende tutte. Sarebbe un upgrade rispetto al nulla attuale.

    Il nostro campionato può avere una scintilla solo attraverso un mercato importante. Altrimenti meglio arrivare a salvarsi prima possibile e fare un altro anno senza Europa. Prendere altri mezzi giocatori non ci porterà da nessuna parte.

  3. Preciso. Quando parlo di mercato importante parlo di nomi dal rendimento certo che possano provare a riprendere il quarto posto. Andare in Europa League è solo una perdita di tempo.
    Parlo di sfruttare scontenti o gente in scadenza a giugno. Gente alla Mertens, Matic, Callejon, Xhaka, ecc ecc è pieno di ottimi profili in scadenza a giugno. Oltre Ibrahimovic.

    Se questo non è possibile pensare a salvarsi e costruire con Spalletti già la squadra della prossima stagione.

  4. Un primo tempo veramente vergognoso. Non uno ma due passi indietro rispetto alle ultime partite. Mettiamoci che statisticamente alle 12, 30 e l’ultima partita dell’anno non ci sono favorevoli…
    Veramente deluso e non vedo come il secondo possiamo migliorare.

  5. Sono anni che lo dico, il problema è al vertice. Non c’è società, non c’è squadra, non c’è allenatore, non c’è un cazzo.
    Ci meritiamo la serie B e perdere con il Monza.
    Quanti anni ci vorranno per rivedere qualcosa di decente? Non penso che non vivrò abbastanza per vederlo.

  6. Non ho visto, ma percepisco una disfatta totale: due o tre passi indietro.
    Credo che il problema sia principalmente di spogliatoio ma forse sarebbe anche il momento di domandarci se il 433 sia un dogma e se deve essere fatto con questi uomini.
    A mio parere Suso e/o Paquetà e/o Chala non hanno la gamba per giocare insieme

    Mi auguro che la dirigenza trovi in questa sconfitta le energie per capire e reagire

    Basta, per favore, dare le colpe a capri espiatori

  7. A mio parere Suso e/o Paquetà e/o Chala non hanno la gamba per giocare insieme

    Finalmente. Sono anni che lo dico. Se poi in campo c’è anche Rodriguez, diventa la corsa delle lumache.

    Però ha ragione principalmente il Giustiziere: il problema più grande è a monte, tutto il resto è una conseguenza.

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